logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Nucleare: la minaccia che ritorna»

    MONTALTO DI CASTRO – Si torna a parlare di nucleare e piovono i commenti. Il consigliere regionale del PD, Enzo Foschi tuona contro il Governo. «Il Consiglio dei Ministri fa la faccia dura e, attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale, prova a imporre alle Regioni la scelta indigesta del nucleare. Di fronte a questo ulteriore atto di ostilità, ribadiamo che sul nostro territorio d’impianti nucleari non ne vogliamo: abbiamo già dato». «La ferita di Montalto di Castro – dice Foschi – è ancora aperta e la centrale di Torrevaldaliga è già costata uno scontro violento con le comunità locali. Il Governo minaccia, ma allo stesso tempo evita accuratamente di spiegare, prima delle elezioni, dove vorrebbe situare le sue centrali. E la Polverini? La Polverini tace. E chi tace, è noto, acconsente». Non è da meno Zaratti: «Alla faccia del federalismo e del rispetto delle comunità locali – dice – il governo Berlusconi si conferma come quello più centralista e autoritario che si ricordi dai tempi del fascismo». «L’impugnazione -prosegue – da parte del Consiglio dei Ministri delle leggi di Puglia, Campagna e Basilicata che impediscono l’installazione di centrali nucleari sul loro territorio – continua Zaratti – è un atto irresponsabile e di una gravità inaudita che lede gravemente i diritti delle Regioni. Il Governo continua sulla strada del nucleare calpestando i più elementari diritti dei cittadini e delle comunità locali ridotti al ruolo di sudditi senza diritto di parola. Il Governo anziché misurarsi nei fatti con l’opinione pubblica rendendo nota la lista dei siti che è ormai nelle mani della lobby nucleare da tempo, prima delle elezioni regionali, procede con colpi di mano sulla strada della militarizzazione, indifferente a qualsiasi opinione critica da parte dei cittadini». Pesante anche il commento del segretario del Pd Alessandro Mazzoli. «La decisione del governo di impugnare dinanzi alla Consulta le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania, che proibiscono la costruzione di nuove centrali nucleari, rappresenta l’ennesima dimostrazione della totale mancanza di rispetto da parte dell’esecutivo nei confronti delle Regioni. Sul nucleare il governo usa le scarpe chiodate».