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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Promozione turistica e divertimenti: la giunta lavora male»

    TARQUINIA – Promozione turistica dubbia e assenza di divertimento: il consigliere di minoranza Marcello Maneschi lancia bordate all’indirizzo della giunta Mazzola. Sul fronte della promozione, Maneschi attacca l’assessore Celli sottolineando le imprecisioni contenute nella guida turistica presentata in maniera faraonica dall’amministrazione. «Visto che l’assessore Celli si erge a professore di italiano, ma denota alcune lacune nella comprensione – attacca Maneschi – gli faccio nuovamente presente, cercando di essere ancora più chiaro, tutte le inesattezze presenti sulla guida che finisce in mano ai turisti che arrivano a Tarquinia. Manca la mappa di un’area come quella di Spinicci che rappresenta una delle zone di maggiore ricettività del nostro territorio; nella piantina del museo etrusco i Cavalli sono come i nomadi, non hanno una fissa dimora ed inoltre la descrizione del Premio Cardarelli non è altro che un mero copia e incolla di “Fiori e luci per l’arte”, forse per compiacere ulteriormente il suo ideatore ovvero l’assessore Ranucci». «Per una guida che è costata circa 28mila euro – prosegue Maneschi – tra allestimento, grafica e stampa è lecito attendersi maggiore attenzione». Maneschi incalza Celli anche in merito alla sua carriera politica. «Invito l’assessore Celli a riflettere sulla sua lunga carriera politica.- incalza Maneschi- Con molto garbo è stato defenestrato dall’assessorato alla viabilità e al tecnologico dopo aver partorito, dopo mesi e mesi di duro lavoro un piano definito zona a sosta controllata, il sindaco Mazzola ha pensato bene di stravolgerlo completamente, bocciando tutti i suoi mesi di studio. Ora mi auguro che l’infopoint non faccia la stessa fine». «Visto che però non ho il tuo stesso atteggiamento – dice Maneschi a Celli – ti rivolgo gli auguri di buon lavoro dal momento che il turismo è linfa vitale per Tarquinia, ed inoltre da parte mia ci sarà sempre massima collaborazione». Sul fronte del divertimento, Maneschi parla di vera chimera. «I giovani per divertirsi sono costretti ad emigrare nei paesi limitrofi; nessuna attrattiva, nessun evento, niente di niente». Nel mirino il cartellone degli eventi estivi, sottolineando la pochezza di manifestazioni previste soprattutto al Lido. «Non è possibile che flotte di ragazzi debbano andare nella migliore delle ipotesi sino a Montalto di Castro per trovare del sano divertimento – incalza Maneschi – Tra i compiti dell’amministrazione ci dovrebbe essere anche quello di evitare questa diaspora. Basterebbe poco; alcuni stabilimenti si sono già attrezzati ma la spinta propulsiva deve venire dall’amministrazione». Poi entra nello specifico. «Prima le promesse non mantenute sul Village ed i silenzi assordanti dell’assessore Capitani non fanno altro che denotare un’oggettiva difficoltà, poi l’ufficialità della cancellazione del ‘’Tarquinia Festival’’. Alla faccia della programmazione». Infine torna nuovamente sul brand turistico appena presentato, specificando da dove il Comune abbia attinto le risorse. «E’ doveroso che i tarquiniesi sappiano che tutte le nuove iniziative in materia turistica sono finanziata con i soldi dei capitoli Enel. Visto che l’info-point è stato appaltato solamente per due anni, mi auguro che finiti i soldi non sia finita la festa».