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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Questa maggioranza è impreparata»

    SANTA MARINELLA – Continua lo scambio di accuse Pd-Pdl. Non sono passate inosservate le critiche del consigliere di maggioranza Alfredo De Antonis che su queste colonne criticava l’opposizione sul mancato voto all’ampliamento del porto. Critiche, definite dai consiglieri del Pd Andrea Bianchi, Carlo Mucciola e Francesco Benci, «inopportune e fuori luogo, come del resto tutta l’attività consiliare di De Antoniis in questi due anni di mandato». «Le nostre critiche sono doverose – insistono i consiglieri del Pd – non capiamo per quale motivo la maggioranza debba decidere su questioni così importanti, quali il porto, con atti di arroganza e di pressappochismo. Il sindaco Bacheca, gli assessori e consiglieri della maggioranza il 28 dicembre hanno approvato delibere che nemmeno conoscevano, hanno votato alla cieca. Uno di questi ‘‘grandi statisti’’ è proprio il caro De Antonis, che ancora non ha capito dove si trova e quello che deve fare in Comune». Poi l’opposizione rilancia. «I cittadini – dichiarano dal Pd – si stanno rendendo conto che siamo governati da una maggioranza impreparata, pasticciona e spesso ridicola. Gli spot elettorali che hanno caratterizzato i primi due anni di amministrazione hanno lasciato ora lo spazio al ponte di via Lazio, ormai denominato ponte Bacheca, alla morte di tutte le palme con una noncuranza e un menefreghismo di chi forse pensa di abitare in un altro paese, un bel piano di lottizzazione da 140 case, di cui 90 da 28 metri quadri sul Poggio Bellavista, strade con buche e crateri, sporcizia dappertutto, scuole con mille problemi, viabilità al collasso, stato di agitazione perenne per i dipendente della Multiservizi. Insomma una grande amministrazione di professionisti della politica». Infine i consiglieri si dicono molto preoccupati dalle continue voci che provengono da ambienti vicini a questa amministrazione «che annunciano l’arrivo di altre belle delibere ‘‘cementizie’’. Siamo pronti a collaborare per redigere il nuovo piano regolatore generale, piuttosto che procedere con una politica di accordi di programma a macchia di leopardo». A.D.A.