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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Rifiuti e amianto nel fiume Marta»

    AMIANTOTARQUINIA – Amianto nel fiume Marta, sos dei tarquiniesi. Il corso d’acqua, emissario del lago di Bolsena, si estende per una lunghezza di circa 50 chilometri e lungo questo tratto confluiscono fossi, canali di campagna e acqua piovana. Nel tratto del fiume adiacente alla ex cartiera di Tarquinia, zona detta delle ‘‘Cascatelle’’, il corso d’acqua si stringe per via delle vecchie opere industriali di presa d’acqua. In questo punto si è accumulata una quantità notevole di materiale alluvionale, specie lungo i 300 metri dell’opera di presa della ex cartiera, creando una vera e propria ostruzione al corso del fiume. Questa ostruzione ha fatto deviare il corso del fiume, provocando una rottura dell’argine sotto la ex cartiera, di circa 50 metri di lunghezza. Una circostanza molto pericolosa visto che la situazione potrebbe favorire una esondazione del fiume proprio in questo tratto, strategico per la confluenza delle acque del Marta nella nuova arginatura effettuata nel 2008 dal ponte verso la foce a mare. In proposito basterebbe ricordare le immagini della piena del dicembre 2008. In questa zona, detta delle ‘‘Cascatelle’’ è inoltre presente una discarica di amianto e di rifiuti, segnalata da molti residenti.
    «L’amianto è presente in lastre di eternit rotte, altamente pericolose per la salute – sottolinea Alessio Gambetti – in quanto le fibre di amianto sono ultrasottili e se inalate possono provocare patologie gravi, come il mesotelioma pleurico, una patologia della pleure polmonare. Questo amianto è pericoloso perché situato vicino all’alveo del fiume, che in caso di piena trasporterebbe le eternit lungo il suo tratto verso mare. Anche la discarica di rifiuti è all’interno dell’alveo del fiume e a pochi metri dalla strada provinciale tuscanese». Con la delibera di giunta n. 419 maggio 2009, la Regione Lazio ha stanziato 30 milioni di euro in tre anni, di cui 20 milioni destinati all’Ardis e 10 milioni destinati a tutti i consorzi di bonifica del Lazio, per interventi sull’assetto idrogeologico del territorio della Regione Lazio.
    «I fondi ci sono – insiste Gambetti – è fondamentale che il Comune di Tarquinia coordini insieme all’Ardis Lazio un intervento teso alla pulizia ed alla risistemazione dell’ambiente fluviale e dell’argine rotto, prima dell’inverno».