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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «S. Severa rivuole il maneggio di Fabio»

    di ALESSANDRO D’ALESSIO

    SANTA MARINELLA – La città rivuole il ‘‘Maneggio di Fabio’’. Contro l’esproprio del terreno in cui c’era il noto centro equestre di Santa Severa è stata addirittura organizzata una manifestazione per sabato alle 14,30 presso il lungomare Pirgy. E il tam-tam sulla rete è già iniziato. Infatti, per sponsorizzare la protesta è stato creato un evento su Facebook che ha già raccolto oltre cento partecipanti confermati. «Non possiamo essere indiferrenti alla chiusura – scrive Francesca Fiorucci, fondatrice del gruppo Facebook e figlia del proprietario – io non posso esserlo in prima persona perchè la mia famiglia ha perso il suo lavoro ed i miei cavalli sono stati spostati a chilometri e chilometri dalla loro casa. Li stiamo mantenendo, ma come ben potete immaginare le nostre risorse economiche sono agli sgoccioli». «Non potete essere – aggiunge Francesca – indifferenti perchè quel centro sportivo è l’unico e ripeto unico polmone verde di Santa Severa, l’unico punto d’incontro dei nostri nonni, ragazzi e bambini e non può morire cosi. Non voglio che Santa Severa si rendi famosa per la presenza di un centro sportivo abbandonato a sé stesso e nel degrado più totale». Alla protesta si unirà anche il consigliere regionale Donato Robilotta. «La manifestazione ha l’obiettivo principale di far riaprire il maneggio e di lanciare un forte appello all’amministrazione comunale di Santa Marinella e alla Regione Lazio per ridare il maneggio in gestione alla famiglia Fiorucci. E’ una vergogna che questa famigli sia stata obbligata a lasciare il maneggio che oggi è una pozzanghera e a vederlo ti vengono le lacrime gli occhi. Non vorrei che tutto questo sia successo solo perché qualcuno voleva fare su quel terreno qualche speculazione edilizia, anche perché il terreno, ex patrimonio del Pio Istituto S. Spirito, oggi è di proprietà della Regione e attualmente la custodia è affidata al sindaco. Farò di tutto in Regione, per evitare qualsiasi speculazione e per far ridare il terreno di novo alla famiglia Fiorucci in modo da far tornare all’antico splendore il ‘‘maneggio di Fabio’’ che è un bene pubblico e va ridato ai citadini».