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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Se non vigiliamo noi nessuno ci tutela»

    PROTESTACIVITAVECCHIA – «Non possiamo starcene con le mani in mano, i nostri mariti lavorano e noi dobbiamo comunque sorvegliare per non farci derubare». Lo raccontano con normalità alcune donne impegnate nelle ronde, come se girare di notte per stanare i ladri fosse diventata l’abitudine più comune. «Una volta vivevamo tranquillamente – spiega una signora sulla quarantina – da un po’ di tempo a questa parte dobbiamo fare i conti con questa gente: hanno fatto un segno su tutti i citofoni del condominio per stabilire dove rubare». In strada a protestare ieri mattina c’erano anche i mariti, che più volte avrebbero segnalato il fenomeno alla polizia e ai carabinieri che però hanno poco o nulla in mano; senza la flagranza di reato le manette non scattano. E così si continua a parlare di ladri acrobati, di seminterrati che danno sulla strada pubblica che fungono da accesso, di stranieri di etnia rom e di tendopoli che nasconderebbero chissà cosa e che nessuno controllerebbe. «Civitavecchia è piena di individui sconosciuti – racconta un signore che abita al secondo piano di una palazzina di via Giotto – possibile che a nessuno venga in mente di fare ricerche per sapere tutti questi stranieri da dove arrivano? Sarà pure una coincidenza – prosegue – ma in certe case nessuno va mai a rubare». Un altro uomo tiene per mano la sua bambina di undici anni: «Lei è traumatizzata da queste storie – riferisce – come si fa a far crescere dei figli in un ambiente che non appare sicuro? Ci sono pericoli per noi adulti, figuriamoci per i bambini». E intanto una donna che abita in una palazzina poco distante decide di parlare e aggiungere ulteriore peso al carico: «Hanno raccontato quello che succede in un condominio, ma noi viviamo gli stessi problemi, come pure chi abita a qualche centinaia di metri da qui. Menomale che la notte usciamo per vedere almeno chi gira nella nostra zona, ma il rischio è alto. Dovrebbero girare le forze dell’ordine».