CIVITAVECCHIA – «Che la campagna elettorale sia cominciata mi è stato comunicato dal sindaco Moscherini che, un paio di settimane fa, mi ha appunto detto di essere già in campagna elettorale. Buon per lui, spero solo che le troppe cene non danneggino la sua salute». Piccata la risposta di Marco Di Gennaro alle affermazioni del Sindaco sulla delibera 71: «Per quanto riguarda l’Udc, il nostro partito è sempre in campagna elettorale, perché il voto deve essere conquistato con quanto si fa e si è fatto nel corso degli anni, con la correttezza e la moralità dei comportamenti e non con le cene o le promesse, mai mantenute, degli ultimi giorni di campagna elettorale. La coerenza ha sempre caratterizzato il nostro agire politico anche, e soprattutto, nel caso della privatizzazione dei servizi. Lo stesso – prosegue il segretario dell’Udc – non si può dire del primo cittadino. Se non fosse per i deficit mnemonici dovuti ai troppi stress, il sindaco dovrebbe, infatti, ricordare che i referendum sono uno strumento fondamentale della partecipazione democratica previsto dalla Costituzione e che l’impegno programmatico era quello di mantenere al Comune la quota di maggioranza anche a tutela dell’occupazione». «Se si cambiano le carte in tavola è bene chiarire chi bara – prosegue Di Gennaro – e non si può certo pretendere di avere, comunque, ragione in nome di una tirannia della maggioranza che non appartiene ad un vero concetto di democrazia . Avremo modo di approfondire in altra sede anche le problematiche inerenti la situazione economico finanziaria delle aziende comunali e le relative responsabilità gestionali ivi incluse le scelte fatte da questa amministrazione che governa ormai da quasi quattro anni. In questa sede – dichiara il segretario dell’Udc – a proposito di sincerità, mi preme ricordare, in merito a quella tutela dell’occupazione tanto cara a Moscherini, che il nuovo padrone delle società , non essendo il “Fatebebefratelli”, come mi disse il sindaco, potrà licenziare quanto ritiene opportuno alla faccia della tanto decantata, quanto inutile, “golden share” così cara a Moscherini. Come dire che dopo le decine e decine di assunzioni fatte dal sindaco, già in campagna elettorale, il lavoro “sporco” di licenziare sarà svolto da altri».
Politica
2 Novembre 2011
«Se si cambiano le carte in tavola è bene chiarire chi bara»