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    Politica
    2 Novembre 2011
    «Solo un tavolo tecnico può risolvere il problema»

    CIVITAVECCHIA – «Alle tante (e confuse) parole spese talvolta anche nei miei confronti sulla stampa locale di Civitavecchia in merito alla controversa vicenda dei lavori alla Marina da parte di alcuni incauti consiglieri comunali rispondo con estrema semplicità e con una battuta: «non sanno di cosa parlano»». Interviene così il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro sui lavori di riqualificazione della Marina, dopo le polemiche delle scorse settimane relative alle circostanze che ne hanno determinato il blocco. «Eppure come consiglieri comunali e peraltro di una città così bella e così importante come Civitavecchia – prosegue il sottosegretario – avrebbero dovuto e potuto leggere nel dettaglio tutte le carte di questa storia prima di fare dichiarazioni illogiche e senza capo né coda che rivelano un impressionante pressapochismo. Se le sorti della città di Civitavecchia sono nelle mani di questi consiglieri comunali – aggiunge – allora dobbiamo incominciare a disperare del futuro di questa bella Città». Parla di una vicenda chiara e non politica: «I lavori alla Marina di Civitavecchia sono abusivi – afferma Giro – perché realizzati in assenza di una autorizzazione paesaggistica, fatto davvero sorprendente e devo aggiungere inedito e assai raro. Spesso ci troviamo di fronte a progetti che pur avendo ricevuto l’autorizzazione paesaggistica – spiega – vengono realizzati in difformità delle prescrizioni della Soprintendenza ma si interviene speditamente in aiuto della Amministrazione comunale per risolvere il problema. In questo caso però manca addirittura l’atto primario ossia l’autorizzazione paesaggistica. Sembra incredibile ma è così». Francesco Giro fa sapere che sulla materia le comunicazioni della Regione Lazio non risolverebbero affatto il nodo della mancata autorizzazione paesaggistica ma si limiterebbero ad esprimere un parere sulla realizzazione del progetto e sulla presenza di alcuni volumi (locali) «definiti dal direttore regionale «tecnici» – sottolinea – ma senza che ciò sia stato mai avvalorato e certificato da alcuna carta che non spetta alla Regione produrre o commentare». Francesco Giro torna a suggerire delle soluzioni: «Per il Codice dei beni culturali, che è legge dello Stato dal 2004, gli abusi di natura paesaggistica non sono mai sanabili e la presenza di volumi, al di là della loro incerta destinazione d’uso (negozi o locali tecnici, inevitabilmente non fa rientrare il caso di Civitavecchia fra le fattispecie previste da un protocollo sottoscritto dalla Regione Lazio e il Ministero dei beni culturali, dove sono appunto elencati i casi nei quali è possibile promuovere una istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica che è l’unico strumento previsto dal Codice per sanare l’abuso. La Regione Lazio – aggiunge – promuova un tavolo in cui studiare in modo assolutamente condiviso una soluzione giuridicamente praticabile insieme al Comune di Civitavecchia e alla Soprintendenza statale. In questa sede – riferisce – ognuno si assumerà le proprie responsabilità, anche di fronte ai cittadini di Civitavecchia, e dovrà accettarne le inevitabili conseguenze che non spetta certamente a me anticipare. Quanto infine ai miei rapporti con il sindaco Gianni Moscherini – conclude – credo siano sempre stati ispirati alla reciproca lealtà e correttezza e mi auguro che non pregiudichino mai l’interesse dei civitavecchiesi che è ciò che conta davvero». Sulla questione interviene anche l’ex assessore allo Sviluppo, Aldo De Marco replicando ad Alessio Gatti, secondo il quale la paralisi dei lavori alla Marina sarebbe da attribuire alla guerra che divapa all’interno del Pdl, da quando il sindaco Moscherini ha dato il benservito ad Aldo De Marco: «Il giovin Gatti – dichiara – preso dalla frenesia di bruciare le tappe per accaparrarsi qualche ‘‘lauto’’ incarico, sulla Marina so è giocato per intero la sua credibilità avendo dato ai cittadini un’immagine di assoluto pressappochismo gestionale». De Marco definisce patetica l’uscita di Gatti che spara a zero sull’onorevole Giro: «Mi chiedo e chiedo al consigliere Gatti: sarebbe stato meglio ricorrere alle mistificazioni, ovvero alle distorsioni che ormai da parecchi mesi a questa parte Moscherini e i suoi fidi si permettono sconsideratamente di propinare ai civitavecchiesi nel goffo e vergognoso tentativo di coprire le proprie responsabilità?». Ricorda quindi al consigliere del gruppo misto che «non si può ciurlare nel manico e tentare vergognosamente e maldestramente di addebitare la colpa di una disastrosa situazione all’onorevole Giro».