di ALESSANDRO D’ALESSIO

SANTA MARINELLA – Torna alla carica il consigliere del Pd Andrea Bianchi contro l’amministrazione comunale. Il tema oggetto dell’attacco contro Bacheca è oggi l’urbanistica e le cosìdette «lottizzazioni selvagge» attuate con accordo di programma che, secondo Bianchi, non porterebbero nessun vantaggio alla città. L’accordo di programma, ricordiamo, è in sostanza una convenzione tra il Comune e il privato, in cui da un lato si concedono permessi a costruire e dall’altro il privato si impegna a realizzare opere pubbliche. Bianchi si dice fermamente contrario a questo metodo, e chiede a gran voce il piano regolatore. Ma il primo commento dell’esponente di opposizione è rivolto alla replica del sindaco su via Lazio. «Innanzi tutto – esordisce Bianchi – è imbarazzante quando ad attacchi politici si risponde con accuse sul piano personale, come è solito fare il sindaco Bacheca. Personalmente, mi sono sempre limitato a criticare l’amministrazione per il suo operato, come nel caso di via Lazio, in cui sono stati sperperati i soldi dei cittadini, inaugurando un opera incompiuta e fatta male». «Ma se Bacheca e la sua maggioranza – prosegue Andrea Bianchi – credono di potermi zittire attraverso queste continue offese sul piano personale, si sbagliano di grosso. Quello che è urgente denunciare oggi è il continuo ripetersi di una situazione incresciosa sul tema dell’urbanistica. Le lottizzazioni effettuate con accordi di programma che il centrodestra continua a presentare in consiglio comunale devono necessariamente fermarsi. La città ha subìto da poco il primo attacco alle colline, con la lottizzazione di poggio Bellavista, ma ora non si possono più ammettere interventi urbanistici a macchia di leopardo, i cittadini sono stanchi di veder sorgere palazzi come funghi». «Il mio appello – conclude Bianchi – all’amministrazione Bacheca è quello di realizzare il piano regolatore definitivo e nell’attesa redigere un piano pluriennale attuativo, solo così si potranno frenare le costruzioni che stanno devastando la città».