di ALESSANDRO D’ALESSIO
SANTA MARINELLA – Mancato rinnovo dei contratti: i dipendenti della Multiservizi dichiarano lo stato di agitazione. Si riuniscono domani i lavoratori della ‘‘Santa Marinella servizi’’ in assemblea sindacale, in presenza del cda della società e dei rappresentanti della Filcams Cgil al fine di discutere la mancata firma dei contratti di servizio, in scadenza a febbraio, da parte del Comune. Altro obiettivo della riunione è lo studio di una strategia di lotta sindacale da adottare «contro la continua precarietà di servizio che preoccupa i lavoratori». «Lo stesso cda – fanno sapere dalla Cgil – a fronte di una bozza di contratto preparato e presentato al sindaco, non ha ricevuto risposte da parte dell’amministrazione comunale ne proposte concrete a salvaguardia dei livelli occupazionali. Ad oggi, nonostante sporadiche rassicurazioni pervenute informalmente da qualche assessore, i dipendenti ancora non sanno cosa li aspetterà da febbraio, visto che i soldi disponibili sui conti della società coprono a malapena gli stipendi di gennaio e i contributi». «Ma soprattutto – insiste la Cgil – i dipendenti non capiscono perchè i contratti di servizio stipulati da società e Comune sono stati solamente oggetto di proroghe e mai di una rivisitazione opportuna e trasparente che darebbe sicuramente più certezze ai lavoratori, così come promesso dall’amministrazione». Secondo il sindacato, nel corso di questi ultimi mesi sono circolate svariate voci di corridoio, fra le quali la proposta di dislocamento fisico e fiscale di alcuni impiegati presso uffici strategici del Comune, con l’incognita della sorte di altri dipendenti; la possibile cancellazione di contratti a causa di incompatibilità di qualche mansione con la normativa della Multiservizi e addirittura l’affidamento di alcune branche a società esterne, senza averne la garanzia del livello occupazionale attuale. «Nonostante tutto – conclude il sindacato – i dipendenti svolgono con solerzia il proprio lavoro, anche se ormai stanchi di questo atteggiamento dell’amministrazione, che non palesa intenzioni e progetti, né formalizza proposte o intenti. Che forse non ha a cuore la sorte dei lavoratori, in una realtà dove il lavoro non mancherebbe, ma è forse l’amministrazione che tende a non renderlo più stabile e consolidato preferendo le proroghe».