CIVITAVECCHIA – «Lungi da noi voler entrare nel dibattito politico sull’opportunità o meno di cedere a privati il 60% della gestione del servizio di fornitura dell’acqua, o se esistano alternative migliori o peggiori. Preferiamo porre l’accento e l’attenzione sulle garanzie di qualità ed economicità del percorso di privatizzazione scelto». Questo dichiara in una nota il Movimento difesa del cittadino, spiegando che la cessione di una partecipazione maggioritaria di un tale servizio essenziale non garantirebbe più all’Ente pubblico di poter incidere in maniera determinante non solo sulla qualità del servizio ma anche sul prezzo della tariffa. «Per noi che agiamo in rappresentanza dei Consumatori che l’acqua la usano e la pagano – dichiara il movimento – una scelta non garantista di tali aspetti è, in linea di principio, inaccettabile. Non essendo, inoltre, mai stati coinvolti in tale scelta, e non essendo stato mai acquisito il nostro parere, come da obbligo prescritto dalla Legge, ci siamo visti nuovamente costretti a dare mandato ai nostri legali di analizzare la citata delibera 71. Questi ultimi – spiega Mdc – hanno rilevato, a loro parere, alcune carenze in fase di istruttoria ma, soprattutto, hanno concordato con il nostro timore sul rischio di vedere ridotto il potere di controllo da parte dell’ente pubblico su un bene che definire essenziale è forse dir poco. La scelta quindi di ricorrere al Capo dello Stato per ottenere un pronunciamento sulla vicenda è stata inevitabile».
Politica
2 Novembre 2011
«Sulla delibera 71 con l’amministrazione ci confronteremo in Tribunale»