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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Tanta disperazione sui volti degli sfollati»

    MONTALTO DI CASTRO – Prima giornata di gran lavoro per gli uomini della Protezione civile di Montalto di Castro che si sono recati in Abruzzo per prestare aiuto alle popolazioni colpite dalla tragedia del terremoto. Toccanti le testimonianze di Giuseppe Cocucci e Roberto Vetrallini che hanno raccontato il dramma vissuto da intere famiglie. Da Pianola, una piccola località a 5-6 chilometri da L’Aquila, Giuseppe Cocucci parla di «scenario straziante. Abitazioni distrutte, persone disperate per aver perso tutto quanto». «La situazione – spiega Cocucci – è apparsa difficile anche per noi che siamo addestrati a questo tipo di emergenze». Già ieri i volontari di Montalto sono riusciti ad allestire due campi con le tende. «Una cucina da campo – spiega il volontario castrense – è invece arrivata da Crotone e abbiamo potuto finalmente servire pasti caldi non solo per il nostro campo ma anche per quelli adiacenti. E’ stata montata una tensostruttura gigantesca, di circa 120 metri per 60, dove sono stati accolti gli sfollati». «Oggi – racconta Cocucci – l’atmosfera è più tranquilla, rispetto a quella di ieri. Il nostro compito è quello di allestire i campi per l’emergenza, per evitare che le persone dormano nelle macchine o in situazioni precarie. Le tende sono arrivate tantissime e anche brande, coperte, cuscini. La popolazione avrà dunque una situazione provvisoria, ma almeno agiata per quanto riguarda il riposo». «Pianola è stata notevolmente interessata dalle scosse. Stamattina abbiamo sentito una scossa che sarà stata del quarto, quinto grado. La gente ha rivissuto i momenti di terrore della notte precedente. Noi della Prociv ce la stiamo mettendo tutta. La protezione civile del resto ha risposto in massa all’emergenza. Dalla Provincia di Viterbo oltre a noi di Montalto sono giunti gruppi di Onano, Ronciglione, Acquapendente. Una volta sistemati gli alloggi, le necessità sono quelle di tipo primario, dai pannolini per i bambini, al latte, alle medicine. La macchina dei soccorsi si sta muovendo a pieno ritmo. La cosa più bella è la solidarietà tra la gente. La popolazione che non è stata toccata dal terremoto sta donando tantissime cose. Alcuni ci hanno prestato la macchina del caffè con le cialde, una signora ci ha portato la frutta. Un’altra ha portato provviste, come latte, olio, pane». «Lo spirito tra la gente si sta risollevando. Qualche sorriso comincia a vedersi, ma il dolore per le gravi perdite è troppo forte. Tante persone sono disperate ed hanno bisogno di un consiglio. La cosa più bella è spendere due parole con loro, basta anche un abbraccio o una pacca sulla spalla». «Rimarremo qui fino a venerdì – conclude Cocucci – poi saremo sostituiti da un’altra squadra che proseguirà al nostro posto con gli aiuti alla popolazione». Altrettanto drammatico il racconto di Roberto Vetrallini, operativo a Rigopiano, una frazione in provincia di Pescara. Anche qui gli uomini della Prociv sono impegnati ad allestire una tendopoli in un campo sportivo e in un parcheggio dell’università. «Qui ci sono tanti sfollati – racconta Vetrallini – Al nostro arrivo ci siamo trovati davanti ad uno scenario straziante. Prima le strade dissestate e ingorghi per l’arrivo dei soccorsi, poi case sbracate e gente disperata». Vittime del terremoto anche a Rigopiano: «Qui – dice il volontario – ci sono ancora un paio di casi da risolvere. Ancora due persone non sono state estratte dalle macerie. I vigili del fuoco sono al lavoro. Stamane abbiamo sentito tre forti scosse e la gente è tornata ad avere paura. La notte l’abbiamo trascorsa a caccia di viveri. Abbiamo chiesto cibo anche per gli uomini della forestale che da molte ore non mangiavano. Ci ha fatto effetto una signora che nel farci strada tra le vie del paese, riviveva con grande commozione il terrore dell’altra notte. Siamo passati a via XX Settembre, dove c’è stata la strage più grossa, e la donna era molto provata. I nostri PROTEZIONEuomini hanno anche aiutato una ragazza che ha perso le gambe per fuggire dal terremoto. E’ rimasta bloccata in macchina per ore e non riusciva a muoversi». Anche da Tarquinia sono pronti a partire in aiuto delle popolazioni abruzzesi. I volontari dell’Aeop, l’Associazione europea operatori polizia della Protezione civile, partiranno giovedì mattina per unirsi alle squadre operative presenti sul territorio. «Da Tarquinia stiamo partendo con una piccola squadra – riferisce Alessandro Sacripanti, presidente della Prociv dell’Aeop Tarquinia,– e ci uniremo con altri operatori per dare supporto ai nostri colleghi dell’Abruzzo, che si stanno impegnando a ritmo serrato tra le macerie. Il nostro compito sarà quello di svolgere attività di Protezione civile e collaborare nelle azioni di soccorso. Resteremo in Abruzzo per alcuni giorni per dare respiro alle unità Aeop locali, che da ore stanno lavorando su tutti i fronti. L’Aeop si sta attivando con la direzione centrale di Roma per mettere in essere una raccolta di generi di prima necessità, in collaborazione con alcune associazioni di volontariato, da inviare nelle zone più colpite».