TARQUINIA – Il 29 ottobre alle ore 10.30 avrà luogo presso il Penitenziario di Civitavecchia l’evento: “Dentro ….a scuola: la scuola incontra il carcere”, spettacolo teatrale e incontro dibattito tra alunni e detenute. In scena lo spettacolo teatrale “ La Bella e la Bestia…se vi pare” per l’adattamento e la regia di Anna Baldoni, presso il Teatro dell’istituto penitenziario di Aurelia, al quale seguirà un dibattito aperto tra alunni e detenute sul tema dell’educazione alla legalità e sul significato rieducativo della pena come strumento di cambiamento sociale. L’evento ha origine dal progetto frutto di una collaborazione tra la cooperativa sociale “Fuori C’Entro”di Tarquinia (che da anni organizza corsi di formazione all’interno del N.C. Penitenziario finalizzati all’inserimento lavorativo di detenuti nell’ottica dell’inclusione sociale) ed il Laboratorio di Teatro e Scrittura Creativa dell’Istituto superiore ITIS e Liceo delle Scienze Applicate “G. Marconi” di Civitavecchia. Per la realizzazione dello spettacolo, che ha comportato un complesso impegno degli operatori della polizia penitenziaria che da anni seguono questa particolare e delicata attività all’interno del supercarcere, messo in scena dai ragazzi dell’istituto superiore, le detenute partecipanti al corso “Belle Dentro”: attività di formazione e produzione di candele artistiche e fiori in plastica riciclata”, hanno realizzato materiale di scena, nello specifico la famosa rosa che nel racconto scandisce il tempo entro cui si sviluppa la trama, anche questa in plastica riciclata. Si tratta di una importante occasione di incontro tra scuola, amministrazione penitenziaria e privato sociale per elaborare percorsi condivisi sul e dal territorio al fine di promuovere interventi di educazione alla legalità, prevenzione del disagio giovanile e cultura del dialogo, tolleranza e accoglienza in un contesto attuale fortemente caratterizzato da tristi episodi di violenza, bullismo e isolamento sociale.
Cronaca
2 Novembre 2011
“Dentro….a scuola: la scuola incontra il carcere”