logo
    Lettere
    2 Novembre 2011
    L'emiciclo e gli altri monumenti

    CIVITAVECCHIA – È vero, l’emiciclo del Cimitero Monumentale non può più attendere. Il degrado che lo affligge è sotto gli occhi di tutti. Basta visitare il settore centrale e osservare lo stato deplorevole delle tombe e delle erme dei “quattro grandi” – Calamatta, Cialdi, Guglielmotti e Laurenti – e poi le ali del porticato per constatare l’alterazione subita dalle linee architettoniche, l’azione distruttiva dell’umidità e lo sgretolarsi dei sepolcri. Ad appena 128 anni dalla costruzione di questo armonico e significativo monumento. Ci si sente coinvolti emotivamente, corresponsabili di tanto sfacelo per non avere saputo superare l’indifferenza dei governi succedutisi in città nel dopoguerra, per non essere riusciti a generalizzare la convinzione, per alcuni del tutto pacifica, che un cimitero, specie se monumentale, è una cosa importante: è il luogo privilegiato della nostra memoria storica che va organizzato e curato con rispetto ed affetto, evitando le superfetazioni e le alterazioni che invece lo hanno devastato. A questo senso di colpa non possiamo sottrarci neppure noi che pure, sin da quando ci riunivamo come componenti di una associazione socio-culturale, ponevamo all’attenzione della città il tema della cura e del recupero dei beni culturali, inserendo nelle nostre opzioni proprio la riqualificazione dell’emiciclo, del cosiddetto Tempietto Bramantesco e del muro perimentrale del cimitero. Nel tempo, quest’ultimo obiettivo è stato raggiunto, e costituisce una buona base di partenza. Sul Tempietto abbiamo lavorato a più riprese, sollecitando l’ente locale e la pubblica opinione con numerosi comunicati stampa, collegandoci con il sodalizio dei caduti in guerra e delle associazioni d’arma. Avvalendoci soprattutto del nostro consigliere provinciale Alvaro Balloni che si è impegnato su due fronti: a Roma per reperire una serie di finanziamenti provinciali e in città per evitarne la perenzione per mancato o ritardato utilizzo. Siamo al punto che il consolidamento dell’edificio è stato alfine eseguito, e l’assessorato alle manutenzioni è in procinto di appaltare i lavori per il restyling esterno utilizzando una successiva quota di fondi provinciali di 365 mila euro perenti e poi faticosamente reiscritti. Ora però bisogna trovare il modo per intervenire anche sull’emiciclo, e l’Amministrazione comunale, dovrà misurarsi con questo problema, cercando di reperire le risorse finanziarie. necessarie. Noi ce la metteremo tutta, anche perché come Polo Civico, proprio nel congresso tenuto appena tre mesi fa, attribuimmo molta importnza al capitolo beni culturali, affermando che esso è un punto chiave del nostro sviluppo. Nel dare atto alla Giunta di quanto realizzato, affermavamo: «Ora si tratta di andare oltre, e di procedere, all’interno del Cimitero Monumentale, di cui è stata restaurata la cinta muraria, al completamento del restauro del Tempietto Bramantesco e di porre le basi per iniziare quello dell’Emiciclo, che appare improcrastinabile. Siamo convinti, poi, della indifferibilità e della convenienza di allestire una rinnovata Galleria Calamatta, in cui esporre finalmente le opere del grande incisore civitavecchiese e di ripristinare il Museo Civico».
    Il Consiglio Direttivo del Polo Civico