di NUNZIA MARINA BOZZA
CIVITAVECCHIA – «Il medicinale se lo deve portare da casa». Queste le parole che si è sentita dire la signora Fiorella dal personale dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia quando, dopo aver pagato il ticket, al reparto di pronto soccorso le hanno anche chiesto di procurarsi la cura. «Vergogna – afferma la malcapitata che intanto spiga la propria disavventura – ho effettuato una visita ortopedica all’ospedale San Paolo per dei problemi alle articolazioni pagando quaranta euro. I medici mi hanno prescritto cinque sedute – ha fatto sapere – una alla settimana, per delle infiltrazioni al ginocchio. Dopo la prima seduta avvenuta in modo regolare e tranquilla – prosegue – dovevo effettuare la seconda e mi sono sentita dire che la medicina utilizzata per curare il ginocchio è troppo costosa e che in seguito me la sarei dovuta portare da sola per continuare la terapia». A quel punto la donna si è recata incredula dal direttore sanitario della struttura per delle spiegazioni, il quale le avrebbe risposto che sicuramente aveva capito male. I medici del reparto però sono stati ancora una volta intransigenti, insistendo e rimandandola nuovamente dal direttore sanitario per motivi incomprensibile. «Alla fine sono riuscito ad ottenere la seconda terapia, ma mi è stato ribadito che dalla prossima volta mi dovrò comprare la medicina che costa circa quaranta euro. Questa è una vera è propria truffa – conclude la donna – i soldi del ticket saranno rimborsati dallo stato ma le medicine me le devo comprare io?». Meglio andare in una struttura privata secondo la signora: «Almeno sei sicuro che pagando ti seguono passo dopo passo senza sorprese sgradevoli come succede negli ospedali pubblici».
Sanità
2 Novembre 2011
L'ospedale le nega la medicina: "La compri lei"