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    Politica
    2 Novembre 2011
    Manifesti, bretelle e coccodrilli

    di GIAMPIERO ROMITI

     

    EVVIVA LA VITA – Si, la nostra è una città come nessun’altra. Straordinaria, inarrivabile, totalmente eccezionale per la sua demenzialità. Come non restare, del resto, fulminati dinanzi al manifesto confezionato dal PdL civitavecchiese il cui titolo è un inno gioioso oltreche libidinoso: «Una marina da vivere»? Eppoi il perché di tanta, tantissima goduria: «L’Amministrazione Comunale dà il via alla riqualificazione della marina. Finalmente un posto dove passeggiare, prendere un aperitivo e goderci il nostro splendido mare». Ci pensate? Non è mica semplice mettere insieme un simile frullato di idiozie. Chi s’è spremuto le meningi per scrivere quanto sopra è difatti un profondo conoscitore delle abitudini degli abitanti della nostra città. Che da sempre non sanno dove andare a sgambettare e quindi, presumiamo, sono condannati a trascorrere l’intera giornata tra le mura domestiche; che sono impossibilitati a sorseggiare un analcolico perché ci troviamo in un deserto così malinconico da non trovare un luogo in cui fermarsi ed un barman capace di versare in un bicchiere un qualcosa che somigli ad un crodino, un aperol e via dicendo; che, infine, si possano finalmente piazzare davanti ad una distesa verde o blu a seconda delle correnti che si divertono a corrersi dietro, e non ad una fogna a cielo aperto che – lo hanno dimenticato i nostri cari amministratori? – ha determinato nell’estate ancora stampata sulla pelle il divieto assoluto di balneazione. Vero, un gran bel manifesto, grazie al quale abbiamo acquisito la certezza che ci si sta preparando ad un ritorno alla vita, fino a ieri evidentemente insperato. E, importante!, non abbiamo perso tempo: ci siamo dotati di un comodissimo paio di scarpe, di labbra botulinate per gustare meglio il nettare «marinista», e di un costume cinque stelle extra lusso per nuotare nelle putride acque che fanno ormai parte del nostro favoloso patrimonio che sprizza inquinamento da ogni dove.

    GRANDE COALIZIONE? – Ancora due parole sul manifesto di cui sopra. E’ griffato PdL, e lo abbiamo detto. Accomuna, giusto sottolinearlo, di sicuro anche gli alleati di maggioranza recitando «… l’amministrazione comunale…». Ma, ci chiediamo, non sarebbe stato più elegante ribadire «L’Ac, che si avvale del sostegno anche e soprattutto di Udc, Idv, Lista Moscherini e “spiccioli” (Iacomelli, ad esempio) dà il via…»? Sai com’è: chi non segue da vicino le vicende politiche civitavecchiesi e si trova a leggere quel foglio di carta sul quale campeggia il logo del Popolo della Libertà si fa un’idea sbagliata. E allora, forza PdL: la prossima volta diamo più visibilità a casiniani, dipietristi e indipendenti. Non vorremmo che anche al Pincio le formiche si incazzassero!!! I

    PANTALONI? MEGLIO SU – Davvero stupefacente la disputa tra Enrico Luciani ed Alvaro Balloni. Il primo urla: «La bretella non s’ha da fare», il secondo ribatte: «Sbagliato, s’ha da fare». Ma il leader dell’Idv non s’accontenta ed aggiunge: «Il progetto è stato “disegnato” e finanziato da due giunte provinciali di centrosinistra e pertanto è inutile che l’ex rifondarolo continui ad abbaiare alla luna». Che dire: superfluo sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda dell’uno o dell’altro politico. Meglio ribadire con forza che il nostro territorio chiede in modo accorato e addirittura con le lacrime agli occhi di non essere più stuprato, né sommerso da tonnellate di cemento. E che, essendoci le risorse ed i finanziamenti pure, vengano prese in esame realizzazioni che sono molto più utili di piloni e distese di asfalto che contribuiscono ad aggravare l’attuale lerciume atmosferico ed ambientale. Noi pensiamo semplicemente che l’A12, culminante con l’innesto della bretella che porta allo scalo marittimo, basti, avanzi e non sia logico gettare dalla finestra vagonate di euro. Se proprio c’è bisogno di bretelle, hai voglia a sceglierne di tutti i tipi e tutti i colori nei negozi. Ce ne sono anche a prezzi convenienti e tengono perfettamente su i pantaloni che ormai troppi han preso l’abitudine di tenere calati per ingraziarsi i potenti del Pincio.

    COCCODRILLI – Però, che bravo il dottor Marco Di Gennaro: ha un cuore grande così. Ed afferma: «Recuperiamo il dottor Renda, professionista utile per la collettività, evitando che oltre al danno per l’Etm derivato dal suo ingiusto (capito bene??? – ndr-) allontanamento, si aggiunga la beffa di dover corrispondere una consistente somma che sarà completamente a carico di chi ha avuto la responsabilità di tale scelta». Eh no, mica può passare tutto in cavalleria. Intanto precisiamo che la consistente somma dovranno accollarsela i contribuenti e poi, quel che più ci interessa, dove si trovava l’esimio medico nel momento in cui il capo della giunta, che il suo partito (a differenza di quanto accade a livello nazionale) appoggia, ha cacciato Renda? Perché non ha messo subito nel mirino il responsabile principale del provvedimento a carico dell’ex assessore al bilancio? Se adesso Di Gennaro si sta scoprendo segretario dell’Unione di Coccodrilli, non speri che i cittadini gli possano o vogliano offrire solidarietà a suon di lacrime.