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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Marzoli: "Subito una task force sul fiume Marta"

    TARQUINIA – ‘’Stabilimenti balneari sentinelle del mare’’. Anche di questo si parlerà al convegno pubblico ‘’Paesaggi sensibili’’, promosso da Italia Nostra e sindacato italiano balneari. L’obiettivo del Sib di Tarquinia è quello di cercare di portare alla ribalta un problema che riguarda tutti i cittadini del comprensorio della provincia di Viterbo, un problema su un tema ambientale, ma che riguarda, anche la salute e l’economia di tante aziende agricole e turistiche della provincia di Viterbo. L’appuntamento è per sabato 4 dicembre alle 17,30 in Via Umberto I, 42a Tarquinia, nella Sala Conferenze del Monastero delle Benedettine. Nel corso del convegno sarà proiettato un video-documentario sul fiume Marta, “fonte di economia e risorsa ambientale strategica del territorio. Come può una ricchezza per l’ambiente, per l’economia agricola e turistica diventare, improvvisamente, un nemico”. Il video documentario realizzato per l’evento sarà consegnato alle autorità intervenute al convegno insieme all’appello di un riavvio “non più prorogabile del tavolo tecnico per una task-force ambientale per il risanamento del fiume Marta a tutela dell’irrigazione agricola e dell’economia turistica e balneare. “Il problema della balneabilità del nostro mare – dice la vice presidente regionale del Sib Marzia Marzoli – dipende enormemente dalla qualità delle acque del fiume Marta, è urgente trovare una soluzione adeguata per ridimensionare i fattori inquinanti. Solo così sarà possibile rilanciare la località turistica di Tarquinia, con una immediata ricaduta positiva nell’occupazione e negli investimenti delle aziende balneari,fermi da anni. Quello che vogliamo condividere è l’idea che la responsabilità della qualità delle acque del fiume e del mare, sono di tutti i comuni che utilizzano il Marta per immettere le acque dei propri depuratori, per non lasciare al sindaco del comune di Tarquinia tutto il carico delle responsabilità e l’onere economico alle aziende balneari di Tarquinia, colpite dal divieto di balneazione. Tarquinia e la sua comunità non va lasciata sola a risolvere un problema così grande, ma riteniamo sia legittimo ripartirlo tra tutti i responsabili istituzionali: Regione Lazio, Provincia di Viterbo, comuni, enti preposti al controllo”. “Vogliamo difendere Tarquinia – prosegue la Marzoli – dalla colpa non vera, di essere una località balneare inquinata, ma di esserlo semmai, a causa di una serie di gravi negligenze,commesse da comuni e da cittadini ignavi di dove finiscono gli scarichi delle loro abitazioni,così come per le attività industriali,agricole e turistiche.