CIVITAVECCHIA – Torna ad accendersi la protesta di alcuni operatori del mercato. Questo pomeriggio infatti gli ambulati si sono ritrovati in piazza Regina Margherita per manifestare contro il processo di delocalizzazione. Agli ‘‘irriducibili’’ della Palmetta si sono aggiunti anche altri colleghi che possiedono un’attività commerciale dislocata attorno all’antica struttura del pesce e della carne ed lungo il perimetro del mercato di San Lorenzo. Si tratta sostanzialmente dei rivenditori di frutta e verdura, preoccupati per il loro futuro. «Siamo qui – hanno precisato per far sentire la nostra voce al sindaco e all’amministrazione comunale perché ci sentiamo abbandonati e traditi. I box per i nostri colleghi che vendono carne e pesce sono stati sistemati con una struttura in piazza XXIV maggio, ma ci è giunta voce che la cosa a noi non spetterà mai». Il refrain dei mercatali è lo stesso di alcuni mesi fa, quando iniziarono l’occupazione ad oltranza sotto la tensostruttura della Palmetta: temono che una volta spostati i loro banchi non avranno più un ‘‘tetto’’ sopra la testa che li ripari dalle intemperie o la possibilità di usufruire di un magazzino. «Sinceramente non capiamo – ha spiegato Luciano Pagliarini che da sessant’anni vende frutta e verdura – quale sarà il trattamento che ci riserveranno. I box di piazza XXIV maggio non bastano per tutti e non accettiamo due metri e due misure. Come possiamo spostarci sulla trincea senza nessuna copertura e senza la possibilità di usufruire dei magazzini. Molti di noi possiedono box costati milioni di vecchie lire: perché spendere altri soldi per comperare moduli prefabbricati o affittare garage quando ai nostri colleghi sono stati forniti nuovi, con tutti i confort, e pagati con i soldi della Regione?». «Dal Comune – ha spiegato Antonella – ci hanno detto che i soldi sono finiti e se quindi a noi servisse un box o una copertura dovremo mettere mani al nostro portafoglio. Non ci è stato detto né dove né quando verremo dislocati. Il sindaco non ci riceve». Ciò che emerge è la totale mancanza di comunicazione tra il Pincio e gli operatori: le voci di corridoio, anche quelle più assurde, si rincorrono generando il caos. «C’è chi dice – ha spiegato Mario – aspettiamo il prossimo sindaco, ci faremo fare da lui il mercato». Intanto il presidente della Commissione Commercio Fabrizio Reginella è intervenuto facendo alcune precisazioni. «Non so chi abbia detto che i soldi sono finiti – ha commentato – ma resta il fatto che ogni volta saltano fuori invenzioni. Denuncerò chi mette in giro voci false e calunniose».
Amministrazione
2 Novembre 2011
Mercato, si riaccende la protesta