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    Politica
    2 Novembre 2011
    Montalto: è battaglia sul nucleare

    CENTRALEMONTALTO – Mancanza di sismicità, scarsa densità demografica, esistenza di un’area già di proprietà dell’Enel con annesse opere a mare, vicinanza del porto e dell’elettrodotto della linea nazionale, vicinanza al mare: sono le caratteristiche che farebbero sbarcare di nuovo a Montalto di Castro l’ipotesi di una centrale nucleare, dopo la firma del protocollo d’intesa da parte del presidente Berlusconi e di quello francese Sarkozy per realizzare 4 centrali in Italia, ognuna da 1600 megawatt. Torna ovviamente alla memoria il referendum del 1987 che bocciò l’ipotesi, dopo il disastro alla centrale di Chernobyl. «Al momento non sappiamo nulla – ha spiegato il sindaco Salvatore Carai – qualora arrivi il problema sui nostri tavoli consulteremo i cittadini». Preoccupato invece il presidente della Provincia di Viterbo Mazzoli il quale ha sottolineato che «qualunque decisione dovrà passare attraverso un confronto con il territorio. Le indiscrezioni portano dritte nel nostro territorio – ha aggiunto – il che non ci fa stare affatto tranquilli». «Assurdo ed inconcepibile – spiegano da Legambiente – riaprire il caso della centrale di Montalto di Castro. Siamo stati in prima linea all’ora e lo saremo oggi». Dello stesso avviso i circoli “Pelosi” ed “Energia” del Partito della Rifondazione Comunista di Civitavecchia che ritengono scellerata la scelta del governo di tornare al nucleare, «con il nostro territorio – hanno aggiunto – che sarebbe nuovamente oggetto di scempio ambientale». A rincarare la dose l’associazione Ecologisti Democratici della Tuscia. «Dopo la centrale di Tvn – spiegano – il futuro del Lazio non può che essere rinnovabile». E’ stata il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Fabiola Talenti a parlare della «fine dell’economia e dell’ambiente della Maremma, stretta in un abbraccio mortale da ben tre impianti inquinanti e pericolosi: la paventata centrale nucleare, quella a policombustibile di Montalto e infine quella riconvertita a carbone di Civitavecchia».