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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Montalto, i sindacati bloccano il parco fotovoltaico

    MONTALTO – Hanno bloccato i cancelli d’ingresso e impedito anche lo scarico del materiale giunto a destinazione con i camion. Stamattina i sindacati dei lavoratori, Cgil, Cisl, Uil e Fim-Cisl, insieme ad un gruppo di lavoratori, hanno occupato il parco fotovoltaico di Montalto di Castro, in località Camposcala. Un centinaio di persone hanno presidiato il sito per tutta la mattina, tenuto sotto stretta sorveglianza da polizia e carabinieri, coordinati rispettivamente dal vicequestore Riccardo Bartoli e dal maresciallo Bellino, entrambi direttamente sul posto. Al centro della protesta, la mancata assunzione di manodopera locale, ma anche numerose problematiche legate al cantiere, sia sotto il profilo sanitario che della sicurezza. Nel mirino dei montaltesi e dei sindacati giunti da Viterbo, la carenza di strutture a disposizione degli operai. In primis l’assenza di un’area adibita a mensa. «Esistono convenzioni con i ristoranti – hanno spiegato alcuni operai – ma ci sono dipendenti che non si possono allontanare e non hanno un luogo dove poter consumare un pasto, anche se portato da casa». Le lamentele spaziano a 360 gradi: «Non possiamo neanche usufruire di un bagno e per bere dobbiamo percorrere oltre 400 metri dal cantiere». Ciò che più contestano i sindacati è la mancata assunzione di manovalanza del territorio: attualmente i viterbesi impiegati rappresentano solo una minoranza, a fronte di numerose persone straniere impiegate. In base all’accordo siglato tra il sindaco di Montalto, Salvatore Carai, e la Sun Ray, l’ok alla realizzazione dell’impianto avrebbe dovuto garantire l’impiego di molti lavoratori del territorio. Arturo Ranucci, della Uil Viterbo, è stato chiaro: «Gente locale ha lavorato qui solo per qualche mese, poi non sono stati più chiamati. Con la grave disoccupazione che si registra in tutto il viterbese è assurdo che un cantiere di tale importanza si rivolga principalmente ad aziende straniere e perlopiù rumene». «Sei mesi fa, dopo un incontro con i sindacati – ha raccontato un lavoratore – sembrava tutto apposto. Ci dovevano chiamare all’avvio dei lavori ed invece l’accordo non è stato rispettato. Il cantiere sta per terminare e nessuno si è fatto sentire. Qui c’è gente che lavora 16 ore al giorno e a noi nessuno ci ha più fatto9 lavorare». Sulla stessa linea, Aldo Pascucci, della Fim Cisl di Viterbo: «C’è gente che lavora anche 12-14 ore al giorno sotto il sole e in condizioni inaccettabili. Mi dicono che se uno si fa male non c’è neanche il cerotto. Abbiamo deciso di fare questo atto di forza per porre fine ad una situazione insostenibile. I lavoratori del territorio devono essere tutelati, non è accettabile l’assunzione di manovalanza straniera». Diversa la posizione del responsabile regionale della committenza, Raffaello Giacchetti che ha detto: «Resto stupito ed amareggiato da questa situazione. Siamo una delle realtà più importanti del territorio ed anche in Italia ed abbiamo dato risposte molto positive anche in termini di occupazione. Ci sono molte ditte del posto che lavorano qui. Altri cantieri in zona hanno situazioni decisamente peggiori. Ieri lavoravano qui 180 persone, di cui 90 italiane e 40 di Montalto, quindi non mi sembra accettabile questa protesta. Non reputo che siano rilevabili tutti i punti esposti dai sindacati. Non abbiamo nemmeno problemi sanitari e lo dimostreremo». Fissato per lunedì un sopralluogo della Asl, per verificare se il cantiere risponde ai requisiti di sicurezza e dei servizi. Nei prossimi giorni sarà anche avviato un tavolo tecnico di discussione per giungere ad un accordo tra le parti. L’assessore Gianni Petronio, giunto sul posto, ha garantito massimo impegno da parte dell’amministrazione comunale: «Cercheremo di risolvere tutti i problemi. La nostra amministrazione punta allo sviluppo, sia sotto il profilo ambientale che quello territoriale. Le risorse locali vanno valorizzate e noi faremo la nostra parte in sinergia con i sindacati».

    L’ACCORDO SANCITO NEL 2009 –
    Risale al 2009 la firma da parte di Sun Ray per il finanziamento in Project financing per la costruzione di un impianto da 24 megawatt a Montalto di Castro. Si tratta del più grande impianto fotovoltaico mai realizzato in Italia che SunRay intende ampliare ulteriormente entro il 2010 per raggiungere una potenza di 100 mgw. La costruzione è iniziata a febbraio 2009 e la prima parte di 24 megawatt è stata connessa già alla rete. Il project financing è stato siglato il 17 settembre 2009 e il financial close ha avuto luogo il 24 settembre per un totale di 120 milioni di euro. Si tratta di uno dei maggiori accordi di project financing in ambito fotovoltaico chiuso in Europa nel 2009. L’investitore è Cassiopea PV srl, un’azienda controllata da Sun Ray Holding srl. Le banche creditrici sono Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (Mandated Lead Arranger e Insurance Bank), Société Générale (MLA, Coordination e Documentation Bank) e WestLB AG (MLA, Technical e Modelling Bank). Le banche hanno fornito a Cassiopea anche copertura finanziaria sulla fluttuazione dei tassi d’interesse. L’operazione coinvolge anche Sace, compagnia assicurativa italiana leader, in qualità di Mandated Lead Arranger, garante parziale della documentazione congiunta e della tranche di Société Générale. La struttura del progetto prevede la condivisione della sottostazione (lato proprietario) con altre Società del gruppo Sun Ray. Questa struttura, che comprende l’accordo raggiunto con l’operatore di rete ad alto voltaggio Terna per le operazioni legate alla sottostazione, è la prima di questo tipo mai realizzata in Italia nel settore dell’energia solare. SunRay Italia collabora costantemente con la pubblica amministrazione, a livello comunale, provinciale e regionale, in modo da mantenere i progetti sempre in linea con le esigenze delle comunità territorialmente interessate alla realizzazione degli impianti. SunRay ha selezionato alcune aziende locali di grandi qualità per contribuire alla costruzione di questo impianto che attualmente vede impiegati, sul cantiere, più di 200 addetti della zona.

    Il PROGETTO:
    L’attuale impianto di 24MW di Montalto di Castro rappresenta soltanto la prima fase di un unico progetto che, una volta completato nel 2010, arriverà ad una dimensione di 100MW. A pieno regime l’impianto di 100MW di Montalto sarà il più grande del mondo, superando quello di Olmedilla in Spagna, il più grande ad oggi, che produce 60 MW. Questo progetto contribuirà a fare di Montalto di Castro uno dei luoghi più verdi in Europa. Il partner di Sun Ray nell’ engineering, costruzione e procurement (‘EPC’) in questa prima fase del progetto è l’azienda americana SunPower Corporation, che ha anche fornito i moduli monocristallini a retro contatto e la tecnologia dei sistemi di tracking solare a assi singole T0. SMA ha fornito gli invertitori attraverso il servizio chiavi in mano Sunny Central SC 630HE-11 MV Stations, che include i trasformatori MV, interruttori e una soluzione completa per il monitoraggio. Sun Ray ha anche commissionato una sottostazione ad alto voltaggio a Terna che dall’impianto di 100 MW a pieno regime eroga energia direttamente nella griglia ad alto voltaggio a 150 KV. Con un picco di 24 Megawatt (MWp) dall’installazione di 80.000 pannelli solari, l’impianto di Montalto di Castro produce ogni anno più di 40.000 MWh di energia da fonti rinnovabili.