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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Morra, non è certo il ricorso al rito abbreviato

    PAOLOCIVITAVECCHIA – «Occorre essere obiettivi e sereni per ricostruire la vicenda e dimostrare i fatti. Dopo quanto accaduto abbiamo forti dubbi che, a Civitavecchia, possa esserci questo clima tranquillo, condizionato invece da gruppi di pressione che potrebbero ostacolare un giusto processo». Ne sono convinti gli avvocati Fabio Federico e Maurizio Marino, difensori di Paolo Morra (nella foto), l’ispettore di Polizia accusato di omicidio per la morte del senegalese Cheick Mory Diouf. tanto che non è esclusa la possibilità che possano accantonare l’ipotesi di rito abbreviato, proseguendo sulla strada della Corte d’Assise, con l’udienza prevista per l’8 aprile prossimo. Con l’abbreviato, infatti, il processo si svolgerebbe a Civitavecchia, con gli avvocati che potrebbero così appellarsi in Cassazione per far si che del caso si occupi un altro giudice, per ‘‘incompatibilità ambientale’’. Intanto è ricoverato in un reparto psichiatrico Paolo Morra, dopo il tentaivo di siucidio fallito dell’altro giorno. «Aveva già tentato di uccidersi – hanno spiegato gli avvocati – sia quando era in carcere che ai domiciliari. Questo dimostra lo stato in cui si trova: ha forti sensi di colpa pe questo dramma, ripete che non voleva uccidere nessuno e ha tentato più volte di contattare la famiglia di Diouf per chiedere perdono e per essere vicino economicamente».