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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Morti sul lavoro e nucleare: staffetta fino a Montalto

    MONTALTO DI CASTRO – ‘‘Morti sul lavoro e nucleare mai più’’. Con questo slogan gli ambientalisti del movimento no coke di Civitavecchia e Tarquinia, insieme al Coordinamento Antinucleare ‘‘Salute, ambiente, energia’’ del Lazio e Toscana, e ai Cobas Energia, Cobas Lavoro Privato, RdB Energia e SdL, si sono dati appuntamento sabato mattina a Civitavecchia per una ‘‘staffetta’’ che li porterà fino Montalto. Una manifestazione «in memoria e tributo delle vittime del lavoro e del nucleare, nell’impegno per la salute e sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni, nel contrasto all’energia padrona e nucleare». Quest’anno ricorre infatti il 24° anniversario di Cernobyl, la catastrofe della centrale nucleare, che da quel 26 aprile 1986 ha procurato oltre 50.000 morti e 6.000.000 di contaminati tra Bielorussia, Russia, Ucraina e Europa, tra cui l’Italia. Gli organizzatori fanno appello ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, sociali e sindacali, perché assumano in proprio l’iniziativa di protesta che parte da Civitavecchia (ore 10-11,30) davanti al Teatro Traiano-Corso Centocelle e si conclude a Montalto di Castro (12-13,30) davanti alla centrale e al Comune. «La ricorrenza di Cernobyl – scrivono in una nota gli organizzatori – è vissuta anacronisticamente con il ritorno al nucleare deciso dal Governo Berlusconi, in netto contrasto e dispregio della volontà popolare espressa nel 1987 con il plebiscitario referendum antinucleare. Il governo di centrodestra, incurante degli enormi costi (oltre 32 miliardi di euro per 4 centrali), della pericolosità degli impianti, delle scorie e dei gravosi danni alla salute per le presenti e future generazioni, ha deciso questa ulteriore ‘‘grande opera’’ inutile. Nonostante l’Italia non abbia bisogno di altra energia elettrica – la potenza installata garantisce oltremodo il servizio comprese le criticità: 93.000 MW a fronte dei 55.300 MW consumati- e mentre gran parte del mondo punta sulle energie rinnovabili e il risparmio energetico, il Governo per motivi spudoratamente affaristici impone agli italiani la neo tassa nucleare, che graverà sulla bolletta elettrica ben oltre il 2050». «Vogliamo – spiegano gli ambientalisti – cogliere l’occasione dell’anniversario di Cernobyl per porre all’attenzione dei lavoratori e della cittadinanza il legame che intercorre tra le morti del lavoro e la devastazione ambientale, fino alla follia del ritorno al nucleare, che nelle intenzioni Enel è ancora primo il sito di Montalto di Castro: ancora a danno primario delle popolazioni della maremma laziale e toscana». «Soprattutto all’Enel – prosegue la nota – il governo affida la realizzazione dell’accordo che la vede subalterna all’Edf francese». Nel mirino degli ambientalisti l’Enel «e gli spericolati acquisti di Endesa e di obsolete centrali anche nucleari in Slovenia, Bulgaria, Russia»; le scelte «sbagliate della riconversione a carbone di Civitavecchia, con Tvn che ha già procurato tre morti tra i lavoratori, l’ultimo dei quali, Sergio Capitani, pochi giorni fa». «Il capitolo della sicurezza e salute dei lavoratori e delle popolazioni, da Seveso a Viareggio a Civitavecchia, da Thyssen a Eternit a Enel – attaccano gli ambientalisti – è l’ultima delle preoccupazioni che interessa un governo e padronato famelici nell’approfittare delle opportunità per ridurre i costi del lavoro e delle tutele ambientali».
    Ale.Ro.