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    Politica
    2 Novembre 2011
    Nbc, un'interrogazione sull'ipotesi inceneritore

    CIVITAVECCHIA – “Abbiamo presentato un’interrogazione all’assessore provinciale all’Ambiente, Michele Civita, in merito al progetto di costruzione di un ossidatore termico per la distruzione delle armi chimiche presso il Centro Tecnico Logistico Interforze (Cetli) Nbc a Civitavecchia. Nell’interrogazione chiediamo di sapere quali siano le competenze della Provincia di Roma per scongiurare l’eventualità dell’ennesimo impianto di incenerimento sul territorio di Civitavecchia, che porterebbe ad un aggravio di inquinamento ambientale e a un rischio per la salute dei cittadini e i lavoratori del comprensorio”. A dichiararlo in una nota è Gino De Paolis, capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà in Provincia di Roma. “Il Cetli Nbc di Civitavecchia è un ente dipendente del Ministero della Difesa – continua De Paolis – che ha fra i molteplici compiti quello di demilitarizzazione delle armi e degli aggressivi chimici ritrovati sul territorio nazionale e risalenti alla prima e seconda guerra mondiale. Finora l’opera di smaltimento e demilitarizzazione delle armi chimiche attuata ha prodotto risultati notevoli rispetto agli obiettivi e all’ambiente. Nonostante questo, è in fase avanzata presso il Cetli Nbc di Civitavecchia uno studio tecnico finalizzato all’individuazione di tecnologie alternative per la demilitarizzazione delle armi chimiche. Da tale studio sembrerebbe prevalere l’ipotesi di utilizzare un sistema che si baserebbe su un processo di ossidazione termica, in luogo dell’ossidazione chimica che ha caratterizzato le attuali lavorazioni”. “La deprecabile ipotesi di costruzione di un impianto di ossidazione termica, su cui siamo fermamente contrari – dice ancora il capogruppo Sel della Provincia di Roma – comporterebbe il rischio di vedere realizzato un impianto di incenerimento vero e proprio, in quanto svilupperebbe energia termica producendo fumi e gas che, pur in presenza di filtri, verrebbero tuttavia immessi in atmosfera. Il territorio e la popolazione di Civitavecchia non possono subire anche questo. Il comprensorio è, infatti, già fortemente compromesso dal punto di vista ambientale, per la presenza di impianti Enel, alimentati anche a carbone, del Porto e di altri numerosi insediamenti industriali, che contribuiscono a minare la qualità dell’aria e dell’ambiente in genere (divieto di balneazione, depuratore mal funzionante) con incidenza negativa anche sulla salute dei cittadini”. “E’ per scongiurare questa ipotesi scellerata e per capire quali siano gli strumenti a disposizione della Provincia di Roma – sottolinea De Paolis – che abbiamo presentato un’interrogazione all’assessore provinciale all’Ambiente Civita, in cui chiediamo, tra le altre cose, di porre in essere le azioni di controllo indispensabili a rispetto dell’ambiente e della tutela della salute pubblica. Chiediamo, inoltre, quali iniziative la Provincia intenda intraprendere nei confronti del Ministero della Difesa, esprimendo altresì parere sulla necessità o meno di modificare la tecnologia usata finora, in considerazione del fatto che, a detta dello stesso Ministero della Difesa, essa ha prodotto dei risultati notevoli rispetto agli obiettivi e non ha comportato problematiche rilevanti per la salute dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori, e sull’opportunità di individuare altre forme di smaltimento e di costruire un impianto di incenerimento ex novo”. “Confermiamo l’impegno a non abbassare la guardia sull’argomento – conclude – e speriamo in un interessamento anche da chi è deputato al controllo del territorio e della salute dei cittadini”.