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    Cronaca
    2 Novembre 2011
     Cavalcavia fantasma: 60 famiglie si rivolgono alla procura

    MONTALTO DI CASTRO – Altro che ponte sullo stretto di Messina. A Pescia Romana lo chiamano il cavalcavia fantasma: da anni promesso e mai realizzato. Sessanta famiglie della frazione del comune castrense sono ormai sull’orlo della disperazione. Vivono infatti in una zona rurale adiacente l’Aurelia, in località ‘‘Imposto’’ e ‘‘Memoria’’, e da cinque anni, da quando cioè nel 2005 la statale è stata messa in sicurezza dalla barriera che divide i sensi di marcia, sono praticamente isolate. Lo spartitraffico mette in seria difficoltà i residenti che hanno altro modo di raggiungere il centro città se non quello di prendere l’Aurelia fino all’altezza della centrale termoelettrica, e tornare indietro. Un giro inutile che comporta spreco di denaro ma anche di tempo nei casi di emergenza. Il cavalcavia permetterebbe invece ai residenti di evitare giri assurdi per accedere alle abitazioni e raggiungere il paese in pochi chilometri.
    Per questo oltre trecento persone residenti hanno deciso di raccogliere le firme e rivolgersi alla Procura di Civitavecchia presso la quale hanno presentato un esposto al fine di porre fine alla diatriba in atto con l’Anas che avrebbe dovuto realizzare il ponte. Inutili le lettere, i progetti e le espropriazioni dei terreni. A causa della nuova progettazione dell’autostrada tirrenica che dovrà collegare Civitavecchia a Livorno gli espropri per la costruzione del cavalcavia sull’Aurelia sono stati infatti annullati e tutto l’iter si è fermato. «Nel 2005 sono stati eliminati gli attraversamenti a raso che portano alle nostre case – spiegano i residenti – Dobbiamo fare 21 chilometri in macchina per rientrare a casa, siamo gli unici nel tratto stradale tra Tarquinia e Grosseto ad essere isolati». Il famoso ponte, come si ricorderà, venne progettato nel 2005 dall’Anas e doveva concludersi nel 2007. L’opera prevedeva un costo di 3.000.000 di euro, con un finanziamento da parte della Regione Lazio pari a 1.800.000 euro. Il progetto era stato pensato in concomitanza della messa in sicurezza dell’Aurelia, da molti definita strada killer per via dei numerosi incidenti mortali. Venne dunque attuato un piano sicurezza nel tratto di strada di diversi chilometri, da Tarquinia fino in Toscana, dove lo spartitraffico in cemento ha salvato e continua a salvare molte vite. Adesso, la speranza per le 60 famiglie è tutta riposta nei lavori del nuovo corridoio tirrenico previsti, secondo le recenti conferme, per l’inizio del 2011. L’autostrada tirrenica dovrebbe tenere conto delle esigenze delle sessanta famiglie di Pescia Romana.
    Ale.Ro.