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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Nella villa di Alfano Bonaventura trovati medicinali per dimagrire

    ALFANOTARQUINIA –  Bisognerà attendere ancora qualche giorno per conoscere l’esito dell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Pantaleo Polifemo, della procura di Civitavecchia, sul corpo di Alfano Bonaventura, il noto imprenditore di Monte Romano morto martedì mattina poco dopo le 9, presso l’ospedale di Tarquinia. Stamane è stato conferito l’incarico al medico legale che effettuerà l’esame nelle prossime ore, o forse domani, presso l’istituto di medicina legale, obitorio del Verano a Roma. Intanto si continua a parlare, a Tarquinia come pure a Civitavecchia, della tragica morte del giovane imprenditore, molto conosciuto soprattutto nella città portuale per le sue attività all’interno dello scalo ed in città. Proseguono nel più stretto riserbo le indagini della polizia del Commissariato di Tarquinia, diretto dal vicequestore Riccardo Bartoli. Sugli esiti dei controlli e delle perquisizioni effettuate nella giornata di ieri, sia nella villa di Monte Romano, dove l’imprenditore risiedeva insieme ai genitori, sia a Civitavecchia, in vari luoghi, compresa la barca che possedeva e teneva custodita a Riva di Traiano, non trapela nulla. Secondo alcune indiscrezioni gli inquirenti, all’arrivo nella residenza di Alfano Bonaventura avrebbero trovato elementi interessanti ai fini dell’indagine. Si parla di medicinali specifici, utilizzati per dimagrire, e notoriamente realizzati con  elevato contenuto anfetaminico. Questo tipo di medicinale potrebbe causare gravi problemi in caso di assunzioni nei cardiopatici. Ciò, se confermato, potrebbe anche costituire una ulteriore spiegazione al tragico infarto del 38enne. Un quadro, insomma, ancora tutto da delineare, nell’attesa dei risultati dell’esame autoptico. La morte dell’imprenditore getta nel dolore gli abitanti di Monte Romano ma anche la comunità civitavecchiese che lo amava per le sue spiccate doti umane. L’imprenditore aveva in appalto, nella città portuale, la gestione della mensa Enel, era titolare del punto ristoro ‘’Il Saraceno’’ situato all’interno del porto e si occupava anche di provviste di bordo con ‘’la Mediterranea’’, l’azienda di famiglia. Ieri mattina, mentre il padre Giacomo lo accompagnava al lavoro, a Civitavecchia, Alfano dopo aver trascorso una notte insonne accusando diversi dolori, ha avuto un peggioramento, tanto che è stato costretto a fermarsi al pronto soccorso del nosocomio tarquiniese dove è giunto cianotico, quasi in fin di vita. Pochi minuti dopo, nonostante il tentativo dei medici di rianimarlo, è deceduto. I sintomi segnalati sono riconducibili a quelli di un infarto, ma la procura della Repubblica ha deciso di aprire un’inchiesta. Gli inquirenti hanno avviato controlli ed interrogatori per ricostruire le ore immediatamente antecedenti la morte. L’uomo, prima di rientrare nella sua villa di Monte Romano, avrebbe trascorso la serata a Roma.