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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Nucleare, Codici: Nel Lazio 2-3 siti, il Governo riveda il progetto

    MONTALTO DI CASTRO – “Dal Governo arriva il via libera al nucleare, i primi lavori partiranno nel 2013 e nelle prossime settimane verrà istituita una Agenzia per la sicurezza che avrà il compito di controllare tutte le attività concernenti gli impieghi dell’energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi, la protezione dalle radiazioni e la vigilanza sugli impianti. Nel Lazio si parla di possibili siti nucleari a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, dove a quanto pare ci sarà la centrale numero uno d’Italia. Dopo Montalto, il Governo ha preso in considerazione Borgo Sabotino, a Latina, e Garigliano, posto tra Latina e Caserta. Ricordiamo che Borgo Sabotino è stata la prima centrale nucleare ad entrare in funzione in Italia, la dismessa è seguita al referendum del 1987 svoltosi un anno dopo il disastro di Cernobyl. Difatti non dobbiamo dimenticare che i cittadini si sono espressi con un referendum e, fino a prova contraria, i referendum non sono a scadenza. Inoltre le centrali in progettazione in Italia non sono di ultima generazione e di conseguenza saranno già desuete al momento della loro realizzazione, avremo gravi problemi per lo smaltimento delle scorie tossiche”. Lo afferma in una nota Valentina Coppola, responsabile ambiente del Codici. “Il nucleare – dice il Codici – è la fonte energetica più costosa, come confermano tutti gli studi internazionali in materia: lo ‘scenario nucleare’ è una prospettiva che l’Italia, in piena crisi economica, non può verosimilmente permettersi – continua il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli. Il programma imprenditoriale è sbagliato: si fanno i conti sul costo del combustibile ora senza tener conto degli inevitabili aumenti dei prossimi anni, conseguenti all’incremento della domanda. Quando saranno a regime le nostre centrali, il costo del petrolio sarà presumibilmente raddoppiato e le spese andranno a ricadere come sempre sulle spalle dei cittadini. Altro serio problema da affrontare quando si parla della costruzione di centrali nucleari, rimane quello delle scorie radioattive che a tutt’oggi nessuno è in grado di smaltire senza creare gravi danni ambientali. Porto l’esempio del Lazio – continua Valentina Coppola -territorio già seriamente compromesso dall’inquinamento che ogni giorno produciamo, in questo contesto la nascita di due/tre siti nucleari, tra cui uno nella Provincia di Latina e l’altro nella Provincia di Viterbo, non è certamente un’ottima scelta. Resta anche da affrontare la questione legata alla sicurezza degli impianti e, se consideriamo le condizioni in cui il nostro Paese si trova per quanto riguarda le discariche ed i rifiuti, si comprendono anche le perplessità dei cittadini. Pertanto, Codici invita il Governo a rivedere l’intero progetto, valutando gli effetti che una strategia di questo potrebbe comportare al benessere del paese”.