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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Nucleare, De Balzo (Pdl): "No al deposito di scorie alla centrale di Garigliano"

    MONTALTO DI CASTRO – Esprimo il mio più totale dissenso alla trasformazione della centrale nucleare del Garigliano in un deposito nazionale di scorie radioattive”. Lo afferma in una nota Romolo Del Balzo, presidente della commissione lavori pubblici e politiche della casa alla Pisana. “La distribuzione degli impianti sul territorio nazionale dovrebbe rispondere, presumibilmente, ad un criterio di equa distribuzione fra le Regioni. Nel caso del Lazio, tuttavia, questo criterio di equità rischia di essere rispettato soltanto da un punto di vista nominale, ossia rispetto agli aspetti politico-amministrativi della scelta geografica, e non dal punto di vista della realtà. Ben due collocazioni potenziali – prosegue – di un impianto nucleare nazionale ricadono sul Lazio, nei siti di Montalto di Castro in provincia di Viterbo e Borgo Sabotino in provincia di Latina e un terzo sito potenziale, quello del Garigliano, si trova amministrativamente in Campania, ma nella realtà ancora nel Lazio, e per la precisione insiste anch’esso sulla Provincia di Latina”. “Come amministratore regionale la mia prima preoccupazione è rispondere alla domanda della tutela dei cittadini; sono favorevole – continua – alla messa in sicurezza dell’impianto elettronucleare, ma non posso non considerare i pericoli che i lavori per la costruzione di un deposito come questo rischiano di comportare per la salute della popolazione. Quando nel 2009 iniziarono ad inseguirsi voci sulla collocazione delle future centrali nucleari, proprio nell’interesse della tutela degli abitanti del nostro territorio, scrissi all’allora Ministro dello Sviluppo Economico, l’onorevole Claudio Scaiola, con la speranza di smentire timori infondati rispetto a decisioni del Governo sul territorio. La Sogin dovrà smantellare la vecchia centrale dismessa del Garigliano, costruita nei primi anni ’60, ma non possiamo certo permettere, per nessuna ragione, che la nostra zona diventi una pattumiera di scorie radioattive: è troppo alto il rischio per la salute delle persone e per l’ambiente circostante. Dobbiamo categoricamente opporci ad un’eventuale identificazione di deposito nazionale di scorie proprio nel sito del Garigliano; nel caso in cui questo avvenga, ci ritroveremmo come polo di raccolta di fusti contaminati da ogni parte del Paese, e questo è inammissibile”.