logo
    Economia e Lavoro
    2 Novembre 2011
    Nucleare, la mappa dei Verdi: "La prima centrale sarà a Montalto di Castro"

    ROMA – Il rilancio del nucleare passa attraverso l’Agenzia per la sicurezza nucleare che dovrà intanto vagliare (sulla scorta della Valutazione ambientale strategica, Vas) l’elenco delle 52 località che la Sogin ha individuato come ipotetiche sedi del deposito delle scorie radioattive. Per quanto riguarda i siti delle centrali alcune località sono state indicate in una mappa dei Verdi. Ecco nel dettaglio la situazione:
    – DEPOSITO SCORIE (Parco tecnologico con aree di scienza e ricerca): Viterbese, Maremma, confine tra Puglia e Basilicata, tra Puglia e Molise, colline emiliane, piacentino e Monferrato. Escluse Sicilia e Sardegna, le località di alta montagna, le zone troppo abitate, i terreni con rischio sismico rilevante, i luoghi soggetti a frane o allagamenti. Queste alcune delle aree che secondo alcune ricostruzioni dovrebbero essere incluse, o escluse, nella mappa dei siti idonei per il deposito. La comunità che accetterà di ospitare le scorie verrà ricompensata con forti incentivi economici;
    – CRITERI PER IL DEPOSITO: stabilità del suolo, non sismicità e bassa densità di popolazione sono i criteri per definire il deposito delle scorie radioattive. Per individuare le aree ci si é basati su un costrutto definito ‘strati a Gis’: si incrociano, sovrapponendole, le mappe dei diversi criteri e alla fine si prendono in considerazione come ‘idonee’ le aree in cui rimangono dei buchi. In ogni caso, si parla del sito superficiale che dovrà ospitare scorie “a bassa e media radioattività pari al 95% del totale” e “temporaneamente anche quelle ad alta intensità” che dovranno poi andare a finire “in un deposito geologico, di cui ancora non si parla”.
    – SITI CENTRALI: secondo una mappa dei Verdi la centrale nucleare in Lombardia di cui parla il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, “molto probabilmente, sarà realizzata tra le province di Cremona e Mantova lungo l’asta pluviale del fiume Po”. Secondo i Verdi il “primo reattore” nucleare d’Italia sarà, con ogni probabilità, a Montalto di Castro, nel Lazio in provincia di Viterbo. Poi, in “pole position” per gli altri tre reattori che il governo ha in mente, l’area di Caorso in Emilia-Romagna e vicinissima alla Lombardia, quella di Chioggia (Venezia) e una tra Oristano in Sardegna e Nardò in Puglia. Le altre aree adatte a ospitare una centrale nucleare sono – sulla base della mappa dei Verdi – Monfalcone (in Friuli Venezia Giulia), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari (Puglia) oppure tra Nard e Manduria, Palma (Sicilia).