logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Nucleare, Parroncini: "La Polverini studi la Regione che vorrebbe governare"

    MONTALTO DI CASTRO – Cara Polverini, ci sono solo due possibilità: o sì o no. O a favore, o contro. Il tempo di scappare da questioni fondamentali per il nostro territorio ormai è concluso. Resta solo da scoprire le carte per far scegliere i cittadini, come noi abbiamo fatto da subito con grande chiarezza”. Lo dice, in una nota, l’assessore agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e dei rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Parroncini. “Sull’atomo – dice Parroncini – non si possono più prendere in giro i cittadini, soprattutto quelli di Montalto di Castro, il sito più appetibile in assoluto, e di tutta una zona già gravata da servitù energetiche senza eguali. Secondo la Polverini il ricorso del governo contro le leggi di Puglia, Campania e Basilicata è legittimo. Dire il contrario secondo lei è demagogia e scarso rispetto delle istituzioni. A nostro modo di vedere il senso delle istituzioni si misura nel momento in cui, quando tanto si parla di federalismo, si lascia ai territori la possibilità di decidere. Come giudica la Polverini un vero e proprio atto d’imperio sul nucleare, con il quale dovrà stare zitta e accettare la centrale? Non è forse meglio parlare ora senza ambiguità? In caso contrario non si affidi alla facile scappatoia della demagogia per contrastare le posizioni di Emma Bonino, che invece sono limpidissime”. “‘Una centrale nucleare – è il parere della candidata di centro destra – non è un problema ideologico, ma un’opportunità da valutare in base al fabbisogno e alla produzione di energia del territorio’. Prima di esprimere una posizione definitiva – conclude Parroncini – la Polverini vuole valutare questi due indicatori. La verità è solo una: la regione che vorrebbe governare almeno un po’ dovrebbe imparare a conoscerla. La zona dove i suoi sostenitori di governo vogliono una centrale nucleare, tra quella a carbone di Torrevaldaliga nord e quella di Montalto di Castro ha una potenza installata pari al 15 per cento del fabbisogno energetico nazionale. Non c’è dunque nulla da valutare. Anzi, una cosa ci sarebbe. Ma solo nel segreto dell’urna”.