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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Nucleare, Zaratti:"Referendum necessario per la tutela dei cittadini"

    MONTALTO DI CASTRO – “Se perdurerà il silenzio omertoso da parte del Governo circa la localizzazione dei siti delle centrali nucleari in Italia e nel Lazio, un referendum consultivo sul nucleare sarà un passo obbligato che la Regione Lazio dovrà fare a tutela dei cittadini. Su decisioni così gravi e così rischiose per la salute, tutti gli abitanti del Lazio hanno il diritto inalienabile di esprimere il loro parere e di conoscere subito i siti eventualmente prescelti. È vergognoso che il Governo e il centro destra regionale, per ragioni di mera opportunità elettorale si nascondano dietro silenzi o dichiarazioni approssimative”. Lo afferma, in una nota, l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio ed esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, Filiberto Zaratti . “Poiché attualmente lo statuto regionale non dispone di un regolamento per i referendum, mi farò promotore, presso il Consiglio Regionale, dell’adozione urgente di un regolamento che consenta lo svolgimento di un referendum consultivo sull’argomento – Governo e centrodestra devono smettere di prendere in giro i cittadini: l’incertezza che essi stanno alimentando non è più tollerabile anche perché dietro silenzi e approssimazioni si nasconde la loro volontà di coinvolgere sempre più la nostra regione nell’avventura atomica ed ogni giorno si aggiungono sempre più siti. É notizia di oggi, infatti, che oltre a Montalto di Castro e Borgo Sabotino, un altro sito ‘appetibile’ per la presenza d’acqua e della rete di trasmissione sarebbe quello della confluenza di Tevere e Nera tra Orte e Magliano Sabina. Se questa ipotesi dovesse essere confermata ben sei reattori nucleari da 1.600 MW ognuno, sorgerebbero a poche decine di chilometri dalla Capitale. I cittadini del Lazio devono poter decidere su scelte così pesanti per il loro territorio”. “Gli interrogativi posti in questi giorni alla Polverini sulle tessere gonfiate dell’Ugl, sulle centrali nucleari nel Lazio, su l’inserimento dell’onorevole Fazzone nel comitato elettorale e sulla lista della destra nera di Tilgher e le risposte date dalla candidata della Pdl alla Presidenza della Regione Lazio, mostrano già il profilo di una persona ostaggio della partitocrazia, reticente e priva di quella autorevolezza politica necessaria per governare la regione”. Così in una nota il consigliere comunale del Pd Athos De Luca. “Liquidare le tessere gonfiate dicendo che così fan tutti – aggiunge – è una gravissima ammissione che intacca la credibilità e la trasparenza della candidata. Ci auguriamo che gli altri sindacati chiamati in causa sappiano rispondere. L’accettazione di due centrali nucleari nel Lazio a Montalto e Orte, è una sottomissione acritica ai progetti governativi e la rinuncia a determinare un modello di sviluppo alternativo adeguato alle caratteristiche della regione Lazio, mentre i candidati della Lega hanno già dichiarato che in quelle regioni non ci sono le condizioni per il nucleare. Giustificare il coinvolgimento dell’onorevole Fazzone nel comitato elettorale in quanto coordinatore provinciale di Latina senza esercitare alcuna selezione della propria classe dirigente, è un segno di impotenza e di rassegnazione allo status quo preoccupante per un candidato alla Presidenza della Regione”. “Dichiarare che la destra nera di Tilgher non sarà presente nella sua lista, ma potrà esserlo in una lista a suo sostegno è una furbizia politica che molti elettori hanno già giudicato. In conclusione – De Luca dichiara – che già in pochi giorni dalla sua investitura la Polverini ha dimostrato di non essere quella novità politica che si voleva far credere bensì un ostaggio delle peggiori logiche partitocratriche di cui dopo la catastrofica esperienza di Storace la Regione Lazio non ha certo bisogno”.

    “Nella Tuscia c’è un nuovo sito appetibile per il nucleare, nell’area della confluenza del Tevere e del Nera, tra Orte e Magliano Sabina. Ma come per Montalto di Castro, anche in questo caso ci opporremo con tutti i mezzi”. L’assessore regionale agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e dei rifiuti, Giuseppe Parroncini, commenta così “la possibilità che il territorio del Viterbese sia in corsa in due diverse località per ospitare un impianto nucleare”. “Già martedì scorso, durante il question time – spiega l’assessore – il ministro Vito non ha voluto indicare la lista dei siti che potrebbero ospitare le centrali nucleari. Non ha però smentito che ricalchi quella stilata tempo fa dal Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare), nella quale viene indicata anche la zona vicino Orte, sempre per l’abbondanza di acqua, necessaria al funzionamento dell’impianto”. “Mentre il centrosinistra ha sul tema una posizione chiara e netta, non altrettanto avviene nel centrodestra. Già nei mesi scorsi – continua Parroncini – ci siamo fermamente opposti attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione del governo di reintrodurre il nucleare. Oggi anche il candidato alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, ha posto tra le priorità il no al nucleare e il sì alle energie rinnovabili. Dall’altra parte si continuano invece a tenere nascoste le decisioni ai cittadini, partendo dal governo per proseguire con la Polverini, evidentemente in difficoltà nel rispondere su un tema così delicato che riguarda l’ambiente, la salvaguardia del territorio e la salute delle persone”.