Come avevamo preannunciato la scorsa settimana per rispondere ai vostri dubbi sulle patologie mediche lasciamo la parola a medici esperti. Questa volta sarà il professor Dante Caliento e la dottoressa Melissa Zelli a dare delucidazioni in tema di deviazione del setto nasale.
“Il setto nasale forma la parete mediale di ciascuna fossa nasale, ha disposizione verticale e divide l’interno del naso in due cavità (fosse nasali) che comunicano posteriormente con la parte nasale della faringe. E’ formato sia da strutture ossee sia da quelle cartilaginee (cartilagine quadrangolare, lamina perpendicolare dell’etmoide, vomere ed osso palatino).
Il setto nasale nell’adulto non è quasi mai perfettamente rettilineo e mediano ma al contrario sono spesso presenti degli ispessimenti e descrive curve ed angolature che danno origine a quelle manifestazioni obiettive genericamente definite come deformità del setto nasale; ne consegue che una delle due fosse nasali è di dimensioni ristrette e l’aria fa più fatica ad attraversarla. Può anche accadere che entrambe le fosse nasali abbiano dimensioni ristrette e questo si verifica quando una parte del setto nasale è spostata verso destra ed un’altra verso sinistra. Anche la forma del setto, oltre alla sua posizione, è molto importante per il passaggio dell’aria attraverso le fosse nasali; queste rappresentano il primo tratto attraverso cui transita l’aria necessaria per la respirazione. Le fosse nasali sono rivestite da mucosa respiratoria che oltre alla funzione di rivestimento ha anche quella di riscaldare (data la sua ricca vascolarizzazione), umidificare (per mezzo della secrezione delle sue ghiandole) e filtrare (per mezzo del muco che arresta il pulviscolo atmosferico e del movimento delle ciglia che lo convoglia verso l’esterno) l’aria inspirata prima che raggiunga l’area respiratoria. In presenza di restringimenti delle fosse nasali si ha in prevalenza una respirazione orale che non permette un corretto riscaldamento, umidificazione e filtraggio dell’aria inspirata. Per quanto riguarda queste deformità bisogna distinguere se si tratta di deformità ossee, cartilaginee oppure sia ossee che cartilaginee. Molte deviazioni del setto nasale hanno origine traumatica e spesso sono conseguenza di traumi al momento della nascita, con il passaggio della testa nel canale del parto, o traumi infantili anche lievi e spesso dimenticati od ignorati. La sintomatologia soggettiva è legata soprattutto all’ostruzione respiratoria nasale uni o bilaterale provocata sia dalla deviazione del setto sia dall’ipertrofia della mucosa dei turbinati compensatoria alla deviazione che determina un ulteriore riduzione della respirazione nasale. Il quadro può complicarsi con ripercussioni funzionali anche sulle vie aeree inferiori, sulla tromba di Eustachio e quindi sull’orecchio medio determinando: riniti batteriche acute e croniche, rinite vasomotoria con ipertrofia dei turbinati, sinusiti acute e croniche, otiti acute e croniche, roncopatia e formazione di croste il cui allontanamento può essere accompagnato da piccole emorragie. Per effettuare la diagnosi e necessaria un attenta raccolta dei dati relativi alla sintomatologia clinica del paziente associata ai dati rilevati con un esame rino-endoscopico (attraverso le fibre ottiche si apprezza in dettaglio l’anatomia del setto nasale) e rinomanometrico (ci consente di valutare oggettivamente l’andamento dei flussi inspiratorio ed espiratorio nasale e delle resistenze presenti all’interno delle fosse nasali) necessari al fine di valutare l’eventuale indicazione chirurgica – hanno spiegato il professor Caliento e la dottoressa Zelli – Il trattamento di un setto deviato avviene sulla base dei sintomi del paziente e può consistere nell’assunzione di analgesici, decongestionanti per ridurre le secrezioni, antibiotici per eliminare le infezioni fino alla chirurgia correttiva per i più persistenti, fastidiosi sintomi. Le tecniche chirurgiche principali sono: resezione del setto secondo Kilian: tecnica desueta che consiste nell’asportazione di ampie porzioni di setto, senza alcun riguardo per le aree destinate a sorreggere la punta del naso con conseguente caduta della punta e/o con un insellamento del dorso nasale; resezione sottopericondrale del setto con riposizione: è l’intervento eseguito più di frequente in anestesia generale, dura circa 40 minuti, si pratica una incisione di circa 2 cm all’interno della narice attraverso la quale si procede allo scollamento (separazione) delle mucose e del pericondrio del setto dallo scheletro cartilagineo ed osseo dello stesso, si isolano in questo modo le parti deviate che vengono asportate, modellate e riposizionate all’interno; è necessaria l’esecuzione del tamponamento nasale che consiste nell’introduzione nelle fosse nasali di frammenti di spugna che vengono rimossi dopo un periodo variabile da due a quattro giorni; settoplastica Laser: è una valida alternativa alle tecniche tradizionali, in particolare nelle deviazioni anteriori cartilaginee, che sono le più frequenti; settoplastica extracorporea con riposizione: questa tecnica, che viene eseguita solo da alcuni chirurghi, ha caratteristiche di tipo sperimentale e viene riservata alle situazioni più complesse con gravi deformazioni del setto e del naso esterno (quasi tutto lo scheletro cartilagineo del naso viene estratto, rimodellato e successivamente riposizionato).”