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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Nuovo autovelox a Santa Severa

    di ALESSANDRO D’ALESSIO

    SANTA MARINELLA – Nuovo autovelox a Santa Severa. Dopo le voci sempre più insistenti, fra l’altro mai smentite, è giunta l’ufficialità della notizia da parte del comando di Polizia Municipale di Santa Marinella, che ha comunicato alla cittadinanza che a partire dalla giornata di oggi «è operativo l’autovelox sperimentale installato al chilometro 52,200 della strada statale Aurelia, nelle due direzioni di marcia Roma – Civitavecchia con il limite di velocità fissato a 90 Km orari come da ordinanza Anas». «L’autovelox -spiega ancora la Municipale cittadina – è stato installato per motivi prettamente preventivi considerata la pericolosità del tratto in questione sito in prossimità del centro cittadino di Santa Severa dove sono presenti numerosi incroci a raso». «Si specifica – conclude il comando dei Vigili urbani – che l’autovelox è assolutamente in regola secondo le norme del decreto “Maroni” e adeguatamente segnalato». Circa un anno fa, usciva un’inchiesta del ‘‘Sole 24 Ore’’ che indicava la Perla del Tirreno come la città più ‘‘multata’’ della provincia di Roma. Anche se gli automobilisti cittadini sanno ormai bene come difendersi dalla contravvenzione ‘‘selvaggia’’ che in questi anni ha depredato le loro tasche, ottenendo fra l’altro in diversi casi l’accoglimento dei propri ricorsi davanti al giudice di pace, il triste primato rischia di essere ripetuto. Infatti, se da un lato l’amministrazione comunale ha prima spento, poi rimosso definitivamente l’autovelox posto sull’Aurelia all’altezza dello svincolo del porticciolo, ha deciso ora «per tutelare la sicurezza degli automobilisti», di istallare questo nuovo autovelox, per il quale, il limite di velocità (90 km/h) è ben più alto rispetto a quello del precedente. Fermo restando che la sicurezza in strada è priorità assoluta da difendere e tutelare, 284 euro di multa pro capite fra photored e autovelox di ogni tipo, risulta essere una cifra veramente di proporzioni esagerate, tanto da far presupporre l’esistenza di un vero e proprio sistema utilizzato al fine di ripianare l’economia locale.