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    Sanità
    2 Novembre 2011
    Oculistica, è polemica

    CIVITAVECCHIA – C’è preoccupazione attorno allo spostamento del reparto di Oculistica dell’ospedale San Paolo a Bracciano. Dopo la senatrice Mafalda Molinari a richiamare la Asl RmF sui propri passi ci ha pensato la Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia che soltanto lunedì scorso era proprio nel reparto per inaugurare, insieme al direttore sanitario Giuseppe Quintavalle, i nuovi macchinari donati all’ospedale. «Siamo rimasti perplessi – ha spiegato il presidente Vincenzo Cacciaglia – ci avrebbe fatto piacere essere informati prima dell’inaugurazione invece che venire a sapere dalla stampa del trasferimento del reparto. La Asl ovviamente può fare ciò che vuole, sia chiaro, ma noi abbiamo donato questi macchinari per il San Paolo e l’utenza del territorio. In questo senso Bracciano non ricade nelle nostre competenze e ci potremmo trovare in difficoltà: ecco perchè pensiamo che si potrebbe trovare insieme una soluzione ad eventuali problemi, Anzi, se ci fosse bisogno anche di eventuali ristrutturazioni noi ci siamo, come abbiamo già fatto per retina medica o per l’acquisto di diversi macchinari nel corso degli anni. D’altronde per questo reparto abbiamo impiegato molte energie. Vorremmo quindi trovare un sistema per evitare questo trasferimento, non per campanilismo ma per rispetto dell’utenza che ha risolto molti problmei grazie proprio a questo servizio». Preoccupazione l’ha espressa anche il coordinatore del settore sanità Enrico Iengo il quale ha parlato di un reparto che ha risposto in modo efficace alle esigenze dei cittadini e del territorio. «Anche come medico sono preoccupato – ha aggiunto – i miei pazienti, specie anziani, avranno sicuramente difficoltà se il reparto si sposterà a Bracciano. E subirà disagi chi è in cura in questo reparto o in lista d’attesa per interventi imminenti». Anche il vice sindaco Gino Vinaccia ha preso posizione, facendo proprie le preoccupazioni espresse ieri dalla senatrice Molinari, sottolineando come quella della Asl RmF sia una decisione unilaterale, «testimonianza di scarsa capacità di programmazione e destinata – ha spiegato – a causare notevoli difficoltà assistenziali in un territorio nel quale insistono molte attività industriali e frequenti sono le patologie oculari. Si sarebbero potuti tranquillamente ritardare i lavori del pronto soccorso dei pochi giorni necessari per avere a disposizione i locali della vecchia radiologia nei quali collocare l’oncologia e l’oculistica, evitando inutili spostamenti e disagi a pazienti ed operatori. Voglio sperare che a tale situazione si ponga immediato rimedio e per il futuro ritengo inderogabile che di tutte le decisioni che interessano la salute dei cittadini venga data preventiva informazione all’amministrazione comunale». A puntare il dito contro l’assenza di informazioni sia agli operatori che all’utenza ci ha pensato poi il segretario della Cgil Franco Boriello. «Ad oggi – ha spiegato – non è dato sapere se lo spostamento sia definitivo o temporaneo o se verranno spostate anche le normali visite ambulatoriali a Bracciano. Ci chiediamo se sono state messe in atto tutte le possibili soluzioni alternative all’interno dell’ospedale, magari verificando l’utilizzo della vecchia radiologia – ha aggiunto – ci auspichiamo che il reparto, funzionante dopo anni di impedimenti, rimanga a Civitavecchia». Sul piede di guerra infine l’osservatorio dell’utente, composto da sindacati dei pensionati, tribunale del malato e Avo. «Pur in presenza di un protocollo di intesa – hanno spiegato – è stata presa la decisione di spostare il reparto senza alcuna informazione preventiva ed alcuna possibilità di discussione. In tal modo si è messa in crisi un’utenza composta prevalentemente di anziani con patologie anche delicate. Insieme all’associazione diabetici ed ai centri anziani, giudichiamo molto grave questo atteggiamento e non vorremmo possa ripetersi anche in altre circostanze». Per questo chiedono un incontro urgente con la direzione generale della Asl RmF promettendo, in caso di risposte negative, vibranti forme di protesta.