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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ok all'ampliamento del porto: l'opposizione protesta

    SANTA MARINELLA – Nuovo disco verde nel consiglio comunale di venerdì scorso per il porticciolo. La maggioranza ha infatti confermato la delibera, sull’accordo di programma con la porto romano, che era stata approvata in prima battuta lo scorso 28 dicembre, ma su cui l’opposizione aveva presentato ricorso al Tar. Chi ha voluto assistere al voto, al diciottesimo punto all’ordine del giorno a cui la minoranza non ha partecipato, ha dovuto attendere ben oltre la mezzanotte. Commenti più che negativi provengono da tutte le forza politiche d’opposizione. “L’attuale darsena – ha dichiarato il consigliere del Pd Carlo Mucciola durante la seduta – è stata regalata alla Porto Romano come se si regalasse l’intera villa con giardino a chi costruisse il secondo piano, ottenendo in cambio solo le infrastrutture che serviranno alla Porto Romano come l’ingresso all’area dall’Aurelia e peggiorando di molto i termini della concessione del 1997 grazie alla moltiplicazione delle cubature edificabili”. “Il mancato coinvolgimento della cittadinanza e dell’opposizione – affermano invece dal circolo del Prc ‘’Benedetti Michelangeli – ha reso impossibile migliorare i termini dell’accordo con il privato. Venanzo Bianchi ha difeso le sue scelte presentando una ricostruzione dei fatti mai sentita prima: la darsena non sarebbe mai appartenuta al Comune di ma al ministero, da cui la porto Romano avrebbe attenuto i diritti sul demanio. Questo sarebbe stato il motivo per cui la convenzione tra Comune e d’Amelio del 1997 sarebbe stata bocciata da Co.Re.Co. Da qui l’inutilità dei successivi ricorsi. Le obiezioni a questa revisionistica narrazione sono sorte spontanee: il consigliere Rocchi ha obiettato che la bocciatura del Co.Re.Co si dovette al fatto che l’ampliamento previsto dalla concessione non fosse contemplato dal piano regionale dei porti nè provvisto della VIA. Spuntò fuori un decreto Dini che sottraeva il porto alla competenza regionale. I successivi ricorsi furono poi respinti per varie ragioni, tra cui l’assenza i piani urbanistici per l’espansione, bypassati dall’ultimo accordo di programma”. “Il tentativo di imporre scelte spacciandole per obbligate – concludono da Rifondazione Comunista – non può ingannare chi conosce davvero i fatti. Il consigliere di maggioranza La Rosa ha difeso l’accordo sul piano politico da imporre con mezzi leciti ed illeciti, rivendicandolo come parte del suo programma elettorale. La scelta è davvero tutta politica, e la stanno portando avanti con ogni mezzo. Solo l’ipocrisia, intollerabile ed offensiva per chi da anni segue l’intricata vertenza può spacciarla come la migliore possibile”.