TARQUINIA – Reazioni bipartisan all’ipotesi di declassamento dell’ospedale di Tarquinia. Secondo il piano di riordino il nosocomio etrusco dovrebbe essere ridotto a poliambulatorio, senza più reparti ne ricoveri e neanche il pronto soccorso. Ieri sera si è riunito il consiglio comunale straordinario per discutere del problema. Alcuni consiglieri di maggioranza che hanno firmato la richiesta per l’assise hanno invocato «la radicale revisione del piano, in modo tale da garantire l’integrale mantenimento degli standard assistenziali vigenti e la conservazione dei posti letto esistenti». Lo stesso sindaco Mazzola ha ribadito la propria contrarietà al progetto e annunciato di aver scritto una lettera al sub commissario governativo alla sanità Mario Morlacco per esprimere la propria preoccupazione. «Se ciò trovasse conferma – ha scritto Mazzola – e sarebbe un fatto gravissimo, il Comune di Tarquinia e tutta la popolazione scenderanno in piazza per esprimere una civile e ferma protesta, anche perché è inammissibile che all’amministrazione comunale fino ad oggi non sia giunta una comunicazione ufficiale al riguardo. Se il piano sarà reso operativo, ci si troverà di fronte ad una scelta non soltanto irrazionale e fuori da ogni logica, ma che colpisce indiscriminatamente Tarquinia, il suo territorio e la sua comunità. Smantellando i nosocomi periferici e concentrando l’offerta su alcune grandi strutture, si alimenterà l’esodo sanitario verso altre regioni e il fenomeno del pendolarismo dei malati, costretti a lunghi spostamenti per trovare un ospedale in grado di accoglierli e curarli». «Troverà nel sottoscritto e nella compagine amministrativa – ha scritto Mazzola a Morlasco – un ostacolo insormontabile a questo infausto piano. Inoltre, verrà chiesto al presidente Marrazzo di rifiutare il provvedimento. L’amministrazione comunale lotterà fino in fondo, insieme alla popolazione, per mantenere e potenziare gli attuali servizi del presidio ospedaliero». Dello stesso tenore la lettera che il sindaco ha scritto a Marrazzo, nella quale invoca lo stop «alla politica fatta nelle chiuse stanze dei palazzi». A prendere posizione, tra gli altri, anche il presidente provinciale del Cida-Sidirss, Franco Trippanera: «Grideremo forte il nostro no. Qualunque sia il colore politico».
Ale.Ro.
Cronaca
2 Novembre 2011
Ospedale declassato, Tarquinia dice ‘‘no’’