logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ospedale di Tarquinia declassato: si partorisce a Civitavecchia

    OSPEDALETARQUINIA – La sera si chiudono le porte. Di giorno si lavora, ma solo con poche ‘‘unità operative semplici’’ e ‘‘medicina interna’’ funzionante come centro monospecialistico. Spariscono i reparti e dunque i ricoveri. E in generale la struttura di Tarquinia lavorerà solo come una sorta di poliambulatorio e centro di primo soccorso. Non ci sarà più il pronto soccorso che in caso di necessità procede con il ricovero del paziente. Ma sarà possibile, solo, un ‘‘primo intervento’’, in attesa, se necessario, di un posto letto disponibile in un ospedale situato chissà dove. E, dulcis in fundo, si va tutti a partorire a Civitavecchia.
    E’ questo che diventerà, in poche parole, la struttura di Tarquinia, che da polo ospedalierio verrà declassato in ‘‘presidio territoriale di prossimità’’ (Ptp) secondo il nuovo piano di riordino elaborato dal commissario straordinario Piero Marrazzo nell’ambito del ‘’piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Lazio’’. Secondo la bozza del decreto commissariale, illustrato dal sub commissario Esterino Montino in commissione regionale, è prevista la trasformazione e la riconversione per venti ospedali del Lazio, tra i quali figura anche il nosocomio etrusco. L’ospedale di Tarquinia rientrerebbe, cioè, tra le strutture che saranno trasformate in ‘‘centri diurni, monospecialistici e presidi territoriali di prossimità (Ptp)’’. Stamattina il responsabile del tribunale del diritto del malato, Federico Galletti, ha confermato la notizia già anticipata domenica dal nostro giornale e illustrato nel dettaglio tutta la trasformazione prevista dal piano. Per l’ospedale di Tarquinia, si passa da 116 posti letto a soli 58, di cui 24 in day hospital o day surgery. Sparisce la chirurgia generale, che da 24 posti letto si riduce a 6, trasformandosi così in ‘’unità operativa semplice’’, vale a dire appunto un settore senza reparti ne ricoveri. Stesso discorso per ortopedia e traumatologia, che va dai 22 posti letto attuali ai 6 della nuova unità operativa semplice; ostetricia e ginecologia passa da 20 a 4, sempre in Uos, con la clausola, scritta a piè di pagina, di ‘‘unificazione punto parto presso il presidio di Civitavecchia’’. Invariate, invece, pediatria (che resta unità operativa semplice con 4 posti letto), oncologia (2) e la breve osservazione (4). Medicina interna, come detto, passa da 40 a 32 (monospecialistico). Grosso punto interrogativo alla voce lungodegenza, prima inesistente. Secondo il nuovo piano. la lungodegenza conterà 12 posti letto, «ma nessuno sa come saranno organizzati», ha spiegato Galletti. A conti fatti, dai 116 posti letto attuali, si passa a soli 70 totali. «A questo punto – ha detto Galletti – dovrebbero spiegarci che fine faranno i primari e i capi dipartimento. La trasformazione, infatti, comporta una esuberanza di personale e una grave carenza di posti letto». In effetti, confrontando i dati del nuovo piano relativi a Belcolle, nel nosocomio della città dei papi non è previsto alcun aumento di letti, ma anzi la riduzione di 8 posti. «Con quale logica – si domanda Galletti – è stato nominato a giugno un nuovo capo dipartimento (Cesare Selvaggini ndr) ad Ortopedia di Tarquinia, se avevano già elaborato questo piano? La questione non è personale, ma si tratta in generale di una scelta scellerata che comporta uno sperpero di soldi: 26mila euro lordi, 18mila netti, per una figura che da qui a poco sarà inutile perchè non ha più le strutture per operare». «Il grave – prosegue Galletti – è che l’intero piano è stato elaborato all’insaputa di tutti, compreso il direttore sanitario, Franco Bifulco, delle strutture di Tarquinia, Civita Castellana e Acquapendente». Immediata la reazione del sindaco Mauro Mazzola, che appresa la notizia, ha scritto una lettera a Marrazzo per esprimere contrarietà al piano e invocare la sospensione dello stesso. «Se necessario scenderemo in piazza e faremo le barricate – ha detto Mazzola – siamo un territorio già gravato da pesanti servitù, non ci possono togliere anche l’ospedale. Faremo un consiglio straordinario giovedì alle 21». Il piano, peraltro, azzera Ronciglione e Montefiascone. (Ale.Ro.)