TARQUINIA – «L’ospedale di Tarquinia non si tocca». Documenti alla mano, il sindaco della cittadina etrusca Mauro Mazzola stamattina ha spiegato, punto per punto, tutte le ragioni per le quali il nosocomio etrusco non può, né deve subire ridimensionamenti. Un incontro faccia a faccia con il dottor Urbani, tecnico della Regione incaricato di rivedere il piano sanitario, al termine del quale il sindaco Mazzola si è detto «ottimista». «Ho portato in Regione tutti i dati relativi al nostro ospedale per dimostrare l’importanza di questa struttura sanitaria – ha spiegato il sindaco Mauro Mazzola – un presidio, il nostro, che dal 2008 ad oggi ha visto un aumento dei servizi in maniera esponenziale, molto più che in altri centri». «Sono a disposizione per una ottimizzazione del piano – ha detto Mazzola – che tuttavia non preveda tagli sconsiderati come quello previsto per l’ospedale di Tarquinia. La razionalizzazione dei costi è indispensabile, ma non è pensabile farla a discapito dei cittadini». Sospiro di sollievo dunque per le sorti di Tarquinia: «Ho visto un’apertura verso le nostre ragioni – ha detto Mazzola – e posso ritenermi tranquillo e sereno». Stamane alla Pisana non c’era solo il sindaco di Tarquinia, ma anche gli altri primi cittadini dei comuni della Tuscia interessati dal piano. L’incontro col dottor Urbani è però avvenuto a tu per tu. Ciascun sindaco ha pertanto potuto relazionare le proprie ragioni. Sta adesso ai tecnici regionali raccogliere tutte le informazioni ricevute e apportare le eventuali modifiche al piano. Entro la fine del mese (la data resta confermata), la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, in qualità di commissario ad acta per la Sanità, dovrà infatti presentare al Governo il piano di rientro dal debito. Un piano che, così come prospettato fino ad oggi, prevede gravi tagli ospedali regionali con forti penalizzazioni per quelli della Tuscia. Per Tarquinia, si parla di soppressione del reparto di Ostericia e ginecologia e l’accorpamento con Civitavecchia. Una eventualità fortemente contestata da sindaco Mazzola che dopo aver indetto un consiglio comunale aperto sull’argomento ha avviato una serie di battaglie, anche a suon di fax, per manifestare la contrarietà del territorio alla penalizzazione di un polo sanitario che di anno in anno conferma la propria eccellenza. Tra le argomentazioni illustrate da Mazzola al dottor Urbani, i dati sulle nascite: «Nel 2009 a Tarquinia, comune di 16.700 abitanti – ha ribadito Mazzola – sono stati compiuti 480 parti (490 nel 2008) contro i 401 di Civitavecchia, centro abitato che conta oltre 52.000 residenti. Di questi 480, 220 sono stati di donne civitavecchiesi. Il punto nascite di Tarquinia presenta anche due aspetti tecnici importanti: la vasca per il parto in acqua acquistata con fondi comunali e la presenza sullo stesso piano della sala operatoria».
Ale.Ro.
Cronaca
2 Novembre 2011
Ospedali, Mazzola ottimista