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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ospedali, venerdì l’incontro con la Polverini

    TARQUINIA – Il sit- in ha dato i suoi frutti. Stamattina c’era anche il sindaco di Viterbo Giulio Marini in piazza del Plescito, nella Città dei Papi, per solidarizzare con i sindaci della Tuscia riunitisi in protesta contro i tagli alla sanità previsti dal piano di riordino sanitario della Regione Lazio. Da tutti i primi cittadini di Tarquinia, Civita Castellana, Marta, Capodimonte, Acquapendente, Castel S.Elia, il messaggio è stato unanime: «No a tagli alla sanità viterbese», «che non siano all’insegna dell’ottimizzazione del servizio», ha aggiunto Marini, che ha pure ricordato che venerdì pomeriggio incontrerà a roma, insieme ai colleghi della Tuscia la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «Ho trovato la massima disponibilità da parte del vertice regionale – ha detto l’onorevole Marini – e, a seguito di questo incontro, provvederò alla convocazione della conferenza dei sindaci». «Deve tuttavia esser chiaro un concetto – ha ribadito l’onorevole – ovvero che in questo contesto sarà obbligatorio andare a colpire le sacche di privilegio. Questa non è naturalmente da interpretare come una azione punitiva, ma una semplice, razionale e ragionata scelta che, senza dubbio, disegnerà una nuova distribuzione della sanità del territorio viterbese, senza danneggiare i cittadini». «Siamo tutti coinvolti – ha spiegato Marini -. Non privilegio la protesta strumentale. L’accoglienza dei sindaci che sono in piazza è totale per quello che mi riguarda». Contento del risultato relativo all’incontro con la Polverini, ma con riserva fino ai fatti concretti, il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola. «Sono molto soddisfatto – ha detto il primo cittadino etrusco che insieme al collega di Civita Castellana aveva promosso il sit-in – siamo riusciti a strappare quest’incontro a Roma, ma è vergognoso che ogni volta che le istituzioni chiedono un appuntamento o conferenze dei sindaci sulla sanità, devono organizzare manifestazioni». «Questo centrodestra deve farla finita – tuona Mazzola dalla piazza – Finché non viene modificato il decreto non sono fiducioso. Se c’era questa volontà, si poteva modificare senza fare tante storie. Se c’è un errore sul piano di riordino lo si ammetta e noi saremo contenti tutti. La Polverini avrebbe dovuto studiarsi il piano e migliorarlo». Dunque ancora una speranza per l’ospedale di Tarquinia che rischia la chiusura del reparto di ostericia e ginecologia. Una eventualità più volte respinta dal sindaco Mazzola che si è detto pronto a tutto per difendere il nosocomio etrusco, punto di riferimento per l’intero comprensorio.
    Ale.Ro.