di GIAMPIERO ROMITI
TRANSUMANZA – Sostiene in maniera efficace e straconvincente il bravissimo massmediologo del Polo Civico: «Ci auguriamo che nell’arco di un quadriennio l’azione assidua e paziente da noi svolta, anche tramite la partecipazione alle larghe intese cittadine e al governo della Provincia, abbia inciso in positivo sul modo di fare politica. Noi siamo convinti di esserci attenuti ai principi dichiarati di costituirci come movimento e fieri di avere ottenuto la fiducia dei cittadini sulla base di una linea politica che ci siamo sforzati di far intendere agli elettori e di averla mantenuta nel tempo, giacchè le nostre scelte siamo abituati a farle prima e non dopo gli appuntamenti elettorali. Siamo orgogliosi di avere volontariamente rinunciato ad un più che probabile seggio in Regione del rappresentante storico delle nostre convinzioni, Balloni. Ma evidentemente non deve essere facile l’osservanza di simili regole comportamentali. Assistiamo infatti ad una trasmigrazione di rappresentanti del popolo eletti in una determinata coalizione verso un’altra, senza che appaia un travaglio politico e un percorso coerente. Perchè mutare partito e schieramento si può, ma per rispetto verso l’opinione pubblica le motivazioni devono essere quanto mai chiare, forti, comprensibili e condivisibili dagli elettori. Una maggioranza democraticamente eletta non ha bisogno di apporti del genere, nè servono i «signorsì» ma teste pensanti. Noi saremo sempre vigili». Bene, bravo, bis, eccezionale veramente il Polo Civico: stand ovation, please. Non stiamo scherzando, per carità. Siamo serissimi perbacco!
Ma ci chiediamo e chiediamo in particolare all’ottimo Alvaro, consigliere al quadrato ovvero provinciale e comunale: la transumanza verificatasi all’aula Pucci dai banchi del centro sinistra a quelli di maggioranza ha costituito un valore aggiunto ed un significato altamente qualitativo all’azione del governo cittadino oppure è servita a mandare in scena solo un penoso atto unico interpretato da pessimi yesmen?
I PAGGETTI DEL RE – C’è baruffa nella ‘‘grande coalizione’’? Sì, no, forse. Quanto basta, comunque, per avere la certezza che il «tutto va bene madamo
il Marchese» serve solo e soltanto per badare ai fatti propri e non a quelli della collettività. Visto cos’è successo in questi giorni? I casiniani doc Cerrone e Mecozzi hanno osato mettere il dito nella piaga delle casette di legno e del mercato di piazza Regina Margherita (diventato l’habitat privilegiato di ratti taglia forte e il ricettacolo di ogni sorta di sozzume) e si sono beccati dal primo cittadino un complimentone dei suoi: «Sarebbe meglio che facessero pace col cervello». Di rimando Mirko&Mirko gli hanno spedito la seguente letterina: «Signor Moscherini, non viva con fastidio le critiche rivolte all’amministrazione, cominci invece a dubitare dei paggetti del re che la circondano e che, impavidi ad ogni suo cenno, mostrano il loro ghigno beffardo. Saranno sicuramente i primi a dimenticarsi di lei». Che dire? Ogni riferimento ai lecchini di corte non è puramente casuale.
PALAENEL – Cos’è, una nuova struttura sportiva? Niente affatto: si tratta dello Stadio del Nuoto. Che ha assunto una nuova denominazione. Ricordate l’inaugurazione in grande stile ed il solenne (oltrechè commovente) momento dedicato al mai dimenticato Marco Galli, ineguagliabile campione di waterpolo e prima ancora uomo di gigantesco spessore morale e caratteriale? Sicuro, sono quelli frammenti di quotidianità che non si dimenticano. La vita continua anche e soprattutto grazie ad una scritta sulla fredda parete di una piscina: PalaGalli. Passi lì davanti e vedi l’inconfondibile sagoma del fuoriclasse dotato di straordinaria acquaticità, imprevedibile, imprendibile, guizzante tra il ribollire della disperazione dell’avversario domato e l’entusiasmo di una folla ubriaca d’entusiasmo. PalaGalli. E Marco lo senti più che mai vivo, presente, sorridente e pacato come è sempre stato. Dove si gioca oggi? Risposta ovvia: al PalaGalli ed atleti e supporters entrano nella dimensione di una struttura dominata dalla gloria e dalla fama accumulate da un pallanuotista che ha fatto la storia di Civitavecchia, del mitico Recco e del settebello. E adesso? Quello Stadio del Nuoto non si chiama più PalaGalli e basta: è diventato PalaEnel Marco Galli. I soloni della civitavecchiesità perduta (privi di sensibilità e loro sì freddi, e cinici, come la morte) non hanno potuto esimersi dallo scappellarsi all’Ente elettrico (che giustamente chiede un ritorno di immagine per la semplice ragione che sborsa euro a profusione, in questo caso pro Snc e Comune) et voilà il «capannone» di Scarpatosta cambia nome.
PalaEnel Marco Galli, non più PalaGalli e basta: capito bene? Adesso è prima di tutto PalaEnel e (vergogna!!!) quel che segue Marco Galli. Ed i media scriveranno: la partita odierna si gioca al PalaEnel. E gli avversari dei rossocelesti, se intervistati o avvicinati dai propri supporters, dichiareranno: ci aspetta un match difficile al PalaEnel di Civitavecchia. Che tristezza, signori!
È DOMENICA – Fate l’amore con la vostra donna. E’ fondamentale per ritrovare un po’ di buonumore dopo sette giorni pieni di pochezza regalatici dalla mediocre classe dirigente che ci ritroviamo.