TARQUINIA – “Il paniere dei prodotti locali di Tarquinia è ormai un’esigenza imprescindibile, serve unità di intenti e una logica promozionale condivisa, in cui si agisca come gruppo e non a titolo individuale”. È questa la ricetta dell’assessore dell’Università Agraria Armando Palmini per il rilancio e lo sviluppo di una ricchezza ancora da sviluppare, come i prodotti locali. “I tentativi di compattare tutte quelle realtà che con passione valorizzano il territorio attraverso i prodotti locali hanno subìto fasi alterne, e momenti di criticità – continua Palmini – il gap con altre realtà si sta dilatando e non bastano più i successi di singoli produttori se non vengono inseriti in una logica di equipe, nonostante la crisi economica, la qualità dei prodotti e la loro territorialità continuano a rappresentare l’unico valore aggiunto che possa differenziare Tarquinia. Ora più che mai è indispensabile riattivare il ruolo di supporto degli enti locali: Università Agraria, Comune di Tarquinia, Camera di Commercio. Non ci si può accontentare di apparizioni spot, prive di una logica di marketing e di una strategia, occorre trasformare i prodotti locali nel biglietto da visita del nostro territorio”. Redigere un disciplinare che individui i produttori locali: è questa la priorità individuata da Palmini, “mettendo al riparo gli stessi da logiche perverse in cui a Tarquinia avvenga solo l’etichettatura di prodotti raccolti ed elaborati altrove, e del pari la creazione di un marchio di identificazione territoriale che unitamente a quello della Tuscia Viterbese sia in grado di proporsi in ambito promozionale”. Molte infatti – spiega Palmini – le occasioni e gli eventi in cui proporre il territorio attraverso i prodotti, sull’esempio di quanto già fatto dalle aziende leader nel campo. In questi anni di lavoro condotti dall’Università Agraria, punto debole del sistema è stato riscontrato nella difficoltà di raccogliere insieme i produttori, in una logica di frammentazione in cui già proliferano soggetti aggregativi che si vanno auto legittimando senza avere effettiva rappresentatività, cercando di volta e volta non una vetrina luminosa, ma angoli in cui compiere mera testimonianza o lucro personale. Con l’estate oramai al via ci sembra indispensabile una programmazione che guardi già all’autunno e all’inverno, anche in via sperimentale, per creare un ambito che abbia i crismi dell’ufficialità e possa godere dello sforzo promozionale compiuto dagli enti pubblici, in cui ruolo preminente spetta all’Università Agraria in qualità di produttore e di ente al servizio delle aziende. In tale ottica il 15 luglio alle 17 presso la sala consiliare dell’Università Agraria via Garibaldi 17, si terrà una tavola rotonda aperta al pubblico in cui discutere di questi interessanti temi”.
Cronaca
2 Novembre 2011
Palmini: "Produttori locali, stop alla frammentazione"