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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Parchi, Italia nostra: "Dalla Regione luci ma anche molte ombre

    TOLFA – “Si è aperta oggi all’Auditorium di Roma la seconda “Conferenza sul sistema delle Aree protette della Regione Lazio” in un momento particolarmente importante di avvio della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. I cinque anni di gestione presentano luci, ma molte ombre specialmente per il futuro di questo sistema di aree straordinarie, vero e proprio patrimonio da fare iscrivere nei siti dell’UNESCO. Le luci sono quelle dovute alla istituzione di 15 nuovi ambiti tutelati tra aree protette e monumenti naturali tra i quali vi sono : gli Ausoni, il lago di Fondi, il parco Arcionello a Viterbo, l’ampliamento della tutela del lago di Vico, il recente inserimento dell’area della ‘Frasca’ di Civitavecchia, il bosco di Faito in Ciociaria”. Lo comunica, in una nota, Italia Nostra. “Le ombre sono purtroppo molte – prosegue il comunicato – Non si riesce ancora ad ottenere il parco regionale della Tolfa, uno dei luoghi più pregiati della Regione per la sua biodiversità ed è appena stata resa pubblica la documentazione del Piano di assetto del Parco di Veio da parte dell’Ente gestore con delle decisioni inaccettabili che vedono arrivare il cemento dove vi doveva essere una forte tutela. Non si vuole salvare per sempre la Valle della Cecchignola (nota come “Colle della Strega”) che la Giunta regionale aveva deliberato d’inserire nel Parco dell’Appia, ma non ha mai portato l’atto al voto del Consiglio. Inoltre si sta assistendo man mano allo smantellamento delle aree protette già istituite che vedono diminuire i loro perimetri, distrutti i loro valori naturali ed eliminate le loro strutture d’ incontro per colpa d’interventi rivolti a costruire nuove infrastrutture, centri commerciali e altre opere edilizie che potrebbero essere previste in altri luoghi. Gli esempi più gravi sono, naturalmente, quelli di Roma dove il sistema delle sue aree protette era strettamente connesso a quello di tutto il sistema del verde pubblico e privato della città a cominciare da quello dell’Agro romano e da quello delle sue Ville storiche. Su quello che può arrivare nell’Agro è ben noto e la Regione Lazio ha appoggiato le richieste dei costruttori contro la volontà del Ministero dei Beni culturali di tutelarlo. Le Ville storiche sono a rischio di vedere arrivare nei loro parchi strutture private invasive e non permesse dagli attuali vincoli (che si possono aggirare con deleghe) e preoccupa il silenzio della Regione responsabile per i vincoli paesistici. Ma vengono specialmente attaccate proprio le stesse aree protette istituite a cominciare da quella, veramente disgraziata, di DECIMA – MALAFEDE dove, dopo avere occupato una delle sue zone da un vasto campo nomadi che doveva essere “provvisorio”, sono stati destinati ben 70 ettari del suo comprensorio per far sorgere il grande complesso di “Cinecittà Word”voluto dal Comune, con il sollecito avvallo della Regione. Inoltre le sue parti più pregiate ed il sistema dei fossi verranno distrutti dalla futura autostrada del Corridoio tirrenico, opera dannosa e costosissima. Il parco del Pineto, primo parco regionale di Roma su aree private, è minacciato da ben due progetti di nuove viabilità. Il Centro di cultura ecologica con l’archivio ambientalista in attività in un casale del parco di Aguzzano ha avuto lo sfratto non motivato da parte del Comune e anche il parco è minacciato da un nuovo tratto stradale. Tutto questo sta avvenendo nel totale silenzio dell’Ente gestore RomaNatura che sarebbe ora desse un segnale di esistere. La speranza di ritrovare l’impegno originario della Regione Lazio per le sue Aree protette risiede ormai nella volontà del prossimo nuovo Consiglio regionale e del suo nuovo Presidente di opporsi con decisione a tutte quelle decisioni rivolte a cancellare i valori dei suoi comprensori più straordinari”.