CIVITAVECCHIA – «Siamo convinti della bontà e della legittimità dell’operato degli uffici comunali».
E’ questo il commento dell’assessore all’Urbanistica Mauro Nunzi, all’indomani del sequestro, da parte dei carabinieri, di tutta la documentazione relativa alla realizzazione del palazzo di piazza XXIV Maggio. I militari coordinati dal maresciallo Giuliano Mangoni, infatti, su disposizione della Procura della Repubblica di Civitavecchia e, in particolare, del sostituto procuratore Edmondo De Gregorio, si sono presentati ieri mattina negli uffici del Comune, chiedendo tutti gli atti relativi alla concessione e all’iter per la realizzazione dell’edificio in fase di realizzazione nell’area ex Enel.
«Già in merito alle altezze ed ai distacchi del fabbricato c’è stato un chiarimento positivo – ha tenuto a precisare l’assessore Nunzi – questo dopo le verifiche dovute ad un esposto analogo presentato alla Procura della Repubblica e alla Regione Lazio: proprio quest’ultima ha infatti certificato la regolarità dell’opera». E sembrerebbe che l’attenzione dei carabinieri e della Procura si concentri proprio sul rispetto di questi parametri, già denunciato con un esposto presentato nel 2009 dal segretario dei Repubblicani Europei Vincenzo Monteduro. Lo stesso che, peraltro, aveva denunciato la questione anche alla Procura di Roma. Secondo l’esponente politico, infatti, il permesso a costruire rilasciato dal Pincio a giungo 2008 ‘‘era illegittimo ed andava revocato’’.
Per quanto riguarda l’altezza del palazzo, ad esempio, secondo la denuncia presentata, questa andrebbe oltre i parametri imposti dalle norme vigenti «con un quinto piano – si legge – non consentito dal vincolo normativo». Questo in base a calcoli effettuati sull’altezza dei locali adibiti ad abitazione e di quelli commerciali previsti. Poi c’è la questione delle distanze e dei distacchi sia dalle strutture ferroviarie presenti nell’area, sia dagli edifici circostanti. Secondo la denuncia, infatti, facendo riferimento anche alla deroga sui distacchi, a suo tempo concessa da Rfi alla società che sta realizzando il palazzo “il complesso – si legge – avrebbe dovuto rispettare la distanza minima di 8 metri circa dalla più vicina sottostante rotaia: dalla verifica e analisi degli atti e dell’opera in corso di realizzazione, è immediato riscontrare quanto siano state disattese tali prescrizioni, che generano un organismo edilizio difforme da quello che sarebbe normalmente dovuto essere». Se si tratti di un altro caso come quello di via Pinelli sarà la magistratura a chiarirlo. E nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità. Intanto l’assessore Nunzi è intervenuto anche per chiarire che «nel sottosuolo non risultano reperti archeologici di sorta».
Amministrazione
2 Novembre 2011
Piazza XXIV Maggio, per Nunzi tutto regolare