di PAOLA DI GIAMMARIA
In programma per la prossima primavera ha una mostra negli spazi romani di San Salvatore in Lauro per giovani artisti provenienti dalle accademie di Roma e del Lazio. Si tratta di un concorso a premi per aiutare gli esordienti nel vasto e non facile panorama dell’arte contemporanea. È solo una delle attività del Pio Istituto Catel, fondazione poco conosciuta ma che ancora oggi a 150 anni dalla morte del suo fondatore, Franz Ludwig Catel, continua a svolgere silenziosamente, lontano dal clamore dei media, il suo operato benefico. Il berlinese Catel si trasferì nella città dei papi nel secondo decennio dell’800 e qui vi rimase sino alla fine dei suoi giorni, divenendo non solo un pittore influente, capace di rappresentare nei suoi paesaggi i costumi e la vita popolare della città, ma pure un uomo d’affari arrivato. Sposato ma senza figli, lasciò tutto il patrimonio a un’istituzione benefica che portasse il suo nome, ne tramandasse la memoria e soprattutto che aiutasse gli artisti bisognosi tedeschi e italiani. Da allora il Pio Istituto lavora in un piccolo edificio di Trastevere ed è aperto tutti i giorni. Se i quadri di Catel, visibili nella galleria-museo dell’Istituto ci riportano alla vita quotidiana di Roma nell’Ottocento, l’attività della fondazione tiene fede alla volontà dell’uomo e si adopera, oltre a promuoverne la figura attraverso mostre ed eventi – vedi quella bellissima alla Casa di Goethe nel 2006 -, ad organizzare periodicamente concorsi con borse di studio per pittori, scultori e architetti, non dimenticando in genere le persone bisognose. Un’attività a largo raggio che spazia da quella museale a quella didattica (molti sono gli studenti che consultano le carte e i documenti conservati nella sede trasteverina) fino a quella vera e propria di beneficenza. E tutto questo senza chiedere un aiuto o una sovvenzione da altre istituzioni pubbliche. (Info: www.istitutocatel.it )
Con questo articolo, Civonline.it, La Provincia e La Tribuna avviano una collaborazione con la giornalista Paola Di Giammaria. L’obiettivo della rubrica settimanale “La scatola dell’arte” è quello di offrire ai lettori spunti originali sull’arte in tutte le sue forme, anche segnalando mostre, opere, monumenti, chiese, luoghi che meritano di essere scoperti o visitati anche semplicemente per trascorrere una giornata diversa a Roma e dintorni. (m.gra.)