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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Piscina coperta: la Soprintendenza ha detto ‘‘sì’’

    TARQUINIA – Oltre mille cittadini con un’apposita raccolta firme hanno chiesto al sindaco Mauro Mazzola la copertura temporanea della piscina situata in località Infernaccio, a Colle Marina Residence. La richiesta dei tarquiniesi è quella di rendere fruibile anche d’inverno l’impianto di recente restaurato e inaugurato. Nei giorni scorsi, però, il primo cittadino ha pubblicamente respinto la proposta, spiegando che «l’area su cui sorge la struttura ricade in zona ‘‘F2-parco archeologico di Piano Regolatore Generale’’, per la quale è prevista l’inedificabilità e, quindi, non sono ammesse nuove costruzioni o ampliamenti agli edifici esistenti». «La zona – aveva spiegato il sindaco – è sottoposta a vincolo di tutela paesaggistica, in quanto area d’interesse archeologico. Per questo motivo ogni tipo d’intervento edilizio prevede obbligatoriamente la richiesta delle autorizzazioni necessarie agli uffici degli enti sovra comunali competenti: Regione, Provincia, Soprintendenza». Inoltre, ribadiva Mazzola, il sindaco non può, in base alla normativa vigente, rilasciare autorizzazioni temporanee». Ma dagli scaffali degli uffici comunali salta fuori un documento con l’intestazione del ‘‘ministero dei Beni culturali-Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria Meridionale’’, datato 9 dicembre 2008 e indirizzato al Comune di Tarquinia e per conoscenza al Museo. Il documento riporta nell’oggetto: ‘‘Tarquinia-località Infernaccio-Colle Marina Residence’’, lavori in area soggetta a vincolo di Prg (sott.F2-Parco archeologico) e vincolo paesaggistico ed inserita nella zona tampone del sito Unesco’’. La missiva fa esplicito riferimento «alla richiesta relativa alla realizzazione di una copertura per la piscina esistente nella località in oggetto» e fa presente che: «Nulla osta – per quanto di stretta competenza – alla realizzazione dei lavori in progetto, considerato che la messa in opera della copertura non comporta operazioni di scavo e che la stessa – di dimensioni decisamente ridotte rispetto a quella prevista nel progetto presentato nel 1993 – risulterà comunque mascherata dalle alberature già esistenti intorno alla piscina stessa». Un ok a coprire, che insomma appare inequivocabile. Ad esso si aggiunge una precisazione, che però riguarda tutt’altra questione. «Si fa presente però – è scritto nel documento – che nel corso del sopralluogo congiunto effettuato sul posto, si è constatata la presenza di numerosi manufatti tutt’intorno alla piscina, per la cui edificazione non è mai stata presentata alcuna richiesta a questo ufficio; al momento inoltre nell’area sono in corso lavori (pavimentazioni, fognature ecc…) comportanti movimenti di terra ed ugualmente privi del nostro nulla osta. Si chiede pertanto a questo Comune se i manufatti in oggetto siano forniti di licenza edilizia e se i lavori in corso siano stati autorizzati da codesta amministrazione comunale». Un documento, quindi, che riapre il caso della piscina e richiama le istituzioni ai necessari chiarimenti.