CIVITAVECCHIA – Merita un applauso la coppia Tosca – Venturiello per il loro percorso di ricerca all’interno del teatrocanzone e soprattutto per la scelta coraggiosa di portare in scena uno dei capolavori del cinema mondiale: La Strada di Federico Fellini andato in scena venerdì, ieri e in replica questa sera al Teatro Traiano. La regia curata dallo stesso Venturiello è precisa e puntuale ed apre grandi spazi alla riflessione e l’interpretazione degli attori non cade mai nell’ovvio. Poche sorprese, invece, dalla scenografia di Alessandro Chiti (troppo poco realizzare il tendone del Circo Fiore con solo un effetto di luce) , mentre i costumi rimangono fedeli alla pellicola del 1954. Indubbiamente sulla scena, non esistendo i movimenti di macchina, finisce però per essere statica, laddove sarebbe stato possibile un maggiore intervento dello scenografo. La poesia resta solo nelle poche parole che furono del trio Flaiano-Pinelli-Fellini (autori della sceneggiatura) e nei pianti soffocati della protagonista. Che il confronto con il film felliniano fosse difficile da vincere, era noto: le intepretazioni di Antony Quinn e Giulietta Masina restano troppo distanti da Massimo Venturiello e Tosca sebbene si noti un certo manierismo nei loro gesti.
Unico brio sono le parti musicali che accompagnano lo spettatore nelle vicende di Gelsomina e di Zampanò, che alla fine deciderà di abbandonarla sola in una strada deserta dopo aver ucciso un giovane acrobata. Essendo stato annullato lo spettacolo di Gigi Proietti in programma il prossimo week-end il successivo appuntamento sarà l’Ebreo con Ornella Muti e Pino Quartullo in programma il 29-30-31 gennaio.
Lu. Gue.