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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Pomodorificio, tutti uniti per la riapertura

    TARQUINIA – Tutti uniti per chiedere la riapertura del pomodorificio di Tarquinia. Si è svolto martedì mattina in Comune un incontro tra il vicesindaco Giovanni Serafini e i rappresentanti delle associazioni agricole per discutere delle possibili soluzioni volte a consentire la riapertura dell’impianto di lavorazione del pomodoro ormai chiuso da diversi anni. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti sia delle organizzazioni di categoria, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, sia le organizzazioni di produttori presenti sul territorio: Alpo, Centrale ortofrutticola, Etrusca Ortaggi e Horta. A seguito di quello che è stato definito un «costruttivo confronto», è stata confermata la volontà da parte dei soggetti presenti di adoperarsi a tutti i livelli per la riapertura dell’impianto, ritenuto «essenziale per l’economia locale, non solo agricola». Emerso anche il comune impegno ad apportare contributi, per quanto di competenza, alla buona riuscita dell’iniziativa, sia in termini di prodotto, sia economici, sia di professionalità e di impegno istituzionale. Comune e associazioni agricole hanno dunque concordato in maniera unitaria la necessità di una assoluta sinergia tra tutte le diverse entità interessate (organizzazioni di categoria e dei produttori, enti pubblici a livello locale, provinciale e regionale). Si è pertanto stabilito di dar corpo ad una commissione, o gruppo di lavoro, ristretto tra i soggetti partecipanti alla riunione per seguire gli sviluppi della questione ed adottare tutte le iniziative finalizzate a tale scopo, tralasciando e superando eventuali polemiche ed incomprensioni. Si è stabilito inoltre di richiedere un incontro urgente, preliminarmente all’assessore provinciale all’Agricoltura, e immediatamente dopo, all’assessore regionale alle Politiche Agricole Angela Birindelli, per l’avvio delle procedure finalizzate all’acquisizione ed al ripristino dell’impianto. Agli incontri prenderanno parte tutte le realtà che sono state protagoniste dell’incontro di martedì. Intanto però c’è chi si dice preplesso sulla reale possibilità di attivare un impianto ormai vetusto che richiederebbe costi esorbitanti.