logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Porto, prodotti locali, sanità e pendolari: il programma di Enrico Piroli

    TARQUINIA – Si è tenuto oggi pomeriggio l’incontro pubblico del candidato regionale dell’Udc, Enrico Piroli. “Io vedo le votazioni come un esame, in cui gli elettori sono gli esaminatori e noi candidati gli esaminandi; tutti gli esami che si rispettano, finiscono con un voto, che è quello che vi chiediamo. Noi vogliamo farci conoscere perché quello che faremo domani è una diretta conseguenza di quello che siamo stati capaci di realizzare nella vita; se non abbiamo fatto niente, niente continueremo a fare, anche se con le parole vi promettessimo miracoli; se invece abbiamo fatto tanto continueremo a fare sempre di più”. Piroli ha ripercorso coi giornalisti e con tutti gli intervenuti il suo excursus di vita: “Sono un medico cardiologo, ma non un figlio d’arte; mio padre non era un medico, era un bracciante agricolo, spesso disoccupato che si arrangiava per tirare avanti faticosamente la famiglia ed io sono orgoglioso di lui e delle mie radici. Sono entrato in seminario per farmi prete e ci sono stato per dieci anni; poi morì mio padre ed io uscii. Quello fu il momento più duro della mia vita; si trattava di decidere se lasciare gli studi ed incominciare a lavorare o continuare a studiare sapendo di non poter contare economicamente su nulla: ma ero innamorato della medicina e decisi di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, così la fortuna, per me la provvidenza, mi ha aiutato. Ho incominciato a fare lo studente lavoratore; mi sono laureato a pieni voti senza aver avuto mai la possibilità di comprare un solo libro di studio. Da qui la mia vita è cambiata. Vi ho raccontato queste cose per farmi conoscere, ma anche per spiegare quale è la motivazione più profonda che mi spinge ad impegnarmi in politica: dare a tutti le stesse opportunità di partenza”. Il candidato dell’Udc ha poi spiegato i motivi che lo hanno spinto a candidarsi proprio con l’Udc: “Sono un cattolico ed è questo uno dei motivi, se non il principale, per cui mi sono avvicinato all’UDC, inteso come partito laico in cui però i cattolici si possono sentire a casa loro e non ospiti e convivere serenamente con chi cattolico non è. Sono i valori di cui l’UDC è portatore che mi hanno convinto anche ad intraprendere questa mia avventura. Innanzi tutto i valori della famiglia e della scuola, che metto intenzionalmente insieme perché hanno molti aspetti in comune. Investire nella famiglia e nella scuola non da’ effetti immediatamente visibili, ma per chi sa guardare lontano i frutti saranno abbondanti nel tempo. Investire nella famiglia e nella scuola non è un problema ma una risorsa: è la soluzione del problema. Un altro elemento fondamentale nella vita di una comunità è il lavoro, che oggi, soprattutto per i giovani, sta diventando una chimera quasi irraggiungibile”. Piroli ha poi riassunto il suo programma che consta di soli 4 punti: “Costruzione del porto turistico della Tuscia (riqualificazione del territorio- messa in sicurezza degli argini fluviali – nuovo indotto – posti di lavoro); la filiera di trasformazione del pomodoro ed altri prodotti agricoli della Provincia (sigillo di qualità del prodotto tipico – crescita economica della produzione – posti di lavoro –valorizzazione e promozione di tutti i prodotti tipici della Tuscia – ricerca ed estensione di nuovi mercati); salvare dalla chiusura gli ospedali della Provincia di Viterbo (Tarquinia, Acquapendente, Civita Castellana, Montefiascone, Ronciglione) e stabilizzare il precariato della Sanità; salvaguardare la qualità di vita dei pendolari (allungare la linea metropolitana fino a Montalto – doppio binario Viterbo)”.  L’attuale crisi economica che sta inginocchiando il mondo e sta piegando duramente anche la provincia di Viterbo, colpita al cuore e proprio questo aspetto è stato l’ultimo punto toccato da Piroli nel suo discorso: “Dalla crisi delle industrie di Civitacastellana alle piccole e grandi imprese che chiudono, si stanno perdendo tanti posti di lavoro, con conseguenze disastrose. Arginare e risolvere questi problemi è la sfida più difficile che la politica attuale è chiamata ad affrontare e noi dobbiamo prepararci a risolvere. Vorrei chiudere scherzosamente con uno spot elettorale: se c’è crisi, se il cuore della Tuscia è malato, perché non affidarlo ad un Cardiologo?”  (Rom. Mos.)