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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Prato Stopponi nell’abbandono: residenti della Bianca infuriati

    ALLUMIERE – «Non solo Pompei: anche alla Bianca la ‘‘storia’’ è in abbandono». Questo il commento amaro dei residenti di La Bianca che alzano la voce nei confronti dell’amministrazione comunale di Allumiere a causa dello stato di abbandono in cui si troverebbe l’area archeologica di Prato Stopponi. Secondo gli abitanti della frazione del comune di Allumiere «il sindaco a settembre, in una conferenza esplicativa sulle risultanze degli scavi, si era impegnato a dare corso alle operazioni di messa in sicurezza dell’area per tutelare l’enorme valore storico-archeologico dei ritrovamenti che rivestono grande importanza, poichè potrebbe trattarsi del primo insediamento della futura Allumiere, successivo alla scoperta dell’allume da parte di Giovanni Da Castro e di un’abitazione etrusca nella quale sono venuti alla luce ambienti per la conservazione e lavorazione delle derrate alimentari, vasi del VI secolo ed una macina». I cittadini ricordano al sindaco che «durante la conferenza lo stesso direttore degli scavi Vallelonga affermò che il problema primario di tutte queste aree archeologiche sarebbe stato indubbiamente la loro salvaguardia. L’auspicio era che ci fosse più sensibilità ed attenzione per questi bene da parte delle istituzioni, ma da quanto vediamo questa nostra speranza è stata disattesa». Ad appoggiare i residenti di La Bianca c’è il gruppo consigliare di minoranza di ‘‘Allumiere nel cuore’’, il cui capogruppo, Umberto Di Pietrantonio chiede «che l’amministrazione comunale metta al più presto in sicurezza quest’area e faccia capire a chi qui vive quali sono i progetti per la frazione». La minoranza e i cittadini si dicono «stanchi di attendere risposte che non arrivano e di tanto tergiversare» e cercano risposte: «Vogliamo sapere se e quanto questi reperti sono importanti: cosa aspetta la Sovrintendenza ha dare la perizia? Quando ci spiegheranno i nostri amministratori se intendono o meno portare avanti il loro progetto (contro la nostra volontà) di speculazione edilizia e cementificazione selvaggia che ci era stata prospettata pochi mesi fa?» (Rom. Mos.)