CIVITAVECCHIA – È terminata dopo circa 5 ore l’udienza con la quale si è chiuso l’incidente probatorio per il presunto caso di pedofilia che ha visto arrestato, a febbraio, un 62enne fioraio civitavecchiese. Ed è stata proprio la testimonianza del bambino al centro della udienza, nel corso della quale sono stati visionati i video dell’audizione protetta da parte del consulente tecnico del pm. Presente in aula anche il perito del tribunale, la dottoressa Giganti, che avrebbe confermato quanto già espresso nella propria relazione, ribadendo come al ragazzino siano state sottoposte domande “suggestive ed induttive”. C’è stato un violento scontro verbale tra le parti, a testimonianza proprio della delicatezza del caso, con la dottoressa Giganti che ha ribaltato la perizia del consulente del pm. Soddisfatti i legali del fioraio, gli avvocati Fabrizio Lungarini e Mara Montaruli. «Con la perizia di oggi – hanno spiegato – è stata messa una pietra tombale sulla vicenda. Siamo felici di sapere, e dovrebbero esserlo tutti, che non è successo nulla. Eppure l’uomo è stato in arresto per tre mesi». Di diverso avviso il legale della famiglia del bambino, l’avvocato Alessandro Ghiani, che ha messo in luce come ci si trovi di fronte a due metodologie opposte utilizzate dai periti per entrare in contatto con il bambino. «Il consulente della procura – ha spiegato – ha creato un ambiente più familiare, l’altro invece si è mostrato più freddo e distaccato». Di conseguenza il comportamento del minore è stato diverso, «ma – ha aggiunto l’avvocato – alla mia domanda al perito del tribunale se le domande che lei ha giudicato suggestive avessero potuto inquinare il racconto del fatto in sé la risposta è stata negativa. Anche il gip nell’ordinanza di scarcerazione non avrebbe messo in discussione quanto affermato». Al termine della seduta, gli atti sono tornati al pubblico ministero che deciderà se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione per l’uomo.