CIVITAVECCHIA – Potrebbe trattarsi di una nuova epidemia quella che da un po’ di tempo ha preso di mira il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Una malattia anomala, innocua sotto l’aspetto della salute ma che sta mietendo vittime tra il personale medico: la gravidanza contagiosa. Sembra infatti che su sette medici di sesso femminile, ben tre siano in stato interessante e per questo impossibilitate a lavorare. Quella che per molti viene giustamente considerata ‘‘dolce attesa’’ quindi, per gli ignari pazienti del nosocomio cittadino diventa un supplizio: curati alla meno peggio dai pochi medici rimasti, per carenza di organico. È risaputo infatti che lo stress derivante da turni massacranti si ripercuote inevitabilmente sulle prestazioni che medici e infermieri erogano agli assistiti. Ora il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo può contare su dieci medici, un po’ poco considerato che nell’arco della giornata ne vengono impiegati soltanto sei.
Il problema sta nel fatto che una strada disposizione regionale impedirebbe anche di sostituire le dottoresse in maternità, condannando il nosocomio ad uno stato di sempre maggiore precarietà.
La Regione solo in alcuni casi consente di rimpiazzare il personale non operante, tra le varie ipotesi potrebbe esserci quella in cui il medico in stato interessante operi in un reparto che gestisce le emergenze. È il caso di Civitavecchia, trattandosi di un pronto soccorso, anche se dalle risposte arrivate finora dalla Asl Roma F in termini di sostituzioni, non sembrerebbe.
Sanità
2 Novembre 2011
Pronto soccorso, epidemia di gravidanze